La nuova casa del Diavolo. Il Milan sceglie San Donato. Super stadio all’americana

Addio a San Siro, firmato il rogito per il terreno: operazione da 40 milioni. Settantamila posti, maxi schermi, un hotel: inaugurazione già nel 2028?.

di MASSIMILIANO MINGOIA -
10 febbraio 2024
Il Milan sceglie San Donato. Super stadio all’americana

Il Milan sceglie San Donato. Super stadio all’americana

Milano, 10 febbraio 2024 – Addio a San Siro. Ormai siamo quasi al punto di non ritorno. Il Milan giovedì ha firmato il rogito per il terreno a San Donato Milanese, hinterland sud-est di Milano, su cui dovrebbe sorgere la nuova casa del Diavolo, uno stadio da 70 mila posti che il presidente Gerry Cardinale sogna di inaugurare nella stagione calcistica 2028-2029, quando il club rossonero compirà 130 anni. L’area del nuovo impianto è denominata San Francesco e, di fatto, era già di proprietà del Milan. Non a caso, dalla sede di via Aldo Rossi, fanno sapere che il passaggio dell’altro ieri è "un atto tecnico già previsto". Si tratta, in ogni caso, del passaggio finale del preliminare di acquisto per il terreno, già di proprietà di SportLifeCity (la società che il Milan controlla al 90%). L’operazione tecnica si aggira intorno a una cifra inferiore ai 40 milioni di euro. Nei 40 milioni investiti dalla RedBird di Cardinale per il progetto “Nuovo Stadio“, infatti, sono comprese le spese per la documentazione per la presentazione della domanda di variante urbanistica, variante su cui la Giunta comunale di San Donato Milanese ha già espresso parere favorevole.

Avanti tutta, dunque. Il Milan, ormai, sembra aver accantonato definitivamente l’idea di costruire il suo nuovo stadio, insieme all’Inter, di fianco al Meazza, perché l’attuale stadio di San Siro, in particolare il suo secondo anello, è stato vincolato dalla Sovrintendenza e dunque non può essere demolito, mentre i due club calcistici milanesi, al posto della Scala del calcio, avrebbero voluto sviluppare un distretto commerciale e sportivo di fianco al nuovo impianto. Il rogito di giovedì sembra anche una risposta indiretta al sindaco Giuseppe Sala, che la scorsa settimana aveva invitato Milan e Inter a tornare sui propri passi – anche l’Inter progetta di costruire un nuovo stadio fuori Milano, a Rozzano – e di prendere in considerazione l’idea di ristrutturare il Meazza. Ma con l’acquisto dell’area di San Donato, i rossoneri sembrano andare in una direzione del tutto diversa dal restyling di San Siro.

Cardinale vuole uno stadio nuovo e ha affidato il progetto a Manica, uno degli studi di architettura leader nell’ideazione di nuovi impianti sportivi, la cui sede principale è a Kansas City, negli Stati Uniti, dove Manica ha già progettato una serie di nuovi stadi, dal Tennessee Stadium all‘Inter Miami FC Stadium di Lockhar. Il presidente rossonero, italoamericano, punta a un nuovo impianto ultramoderno sul modello statunitense.

Partiamo dalla forma dello stadio: due anelli, posti premium e hospitality per aziende e vip, in modo da massimizzare i ricavi da biglietti, e settori anche per tifosi con possibilità economiche inferiori. Grandi maxischermi come nelle arene a stelle e strisce, vari tipi di ristoranti e negozi all’interno e all’esterno dell’impianto, in modo da far restare i tifosi nell’area dello stadio prima e dopo le partite e di farla vivere 365 giorni all’anno. E, ancora, due livelli di parcheggi per più di tremila posti, un albergo, uffici, lo store del Milan, un museo sulla storia del club, una piazza per eventi e un auditorium. Uno stadio capace non solo di ospitare le partite del Diavolo, ma anche concerti e altri tipi di manifestazioni.

La matassa più complicata da sbrogliare riguarda la mobilità nella zona intorno allo stadio. Sì, perché il nuovo impianto sarebbe poco distante da autostrade e tangenziali milanesi, ma l’accesso di migliaia di auto prevede un piano per il traffico ancora tutto da definire. Non solo. I mezzi pubblici per arrivare nella nuova Casa del Diavolo non ci sono. O meglio, c’è la fermata San Donato della M3, la linea gialla del metrò, ma per raggiungere lo stadio servirebbero navette o altri tipi di mezzi. Non è finita. Sala ha sottolineato a più riprese che San Donato non ha un numero sufficiente di vigili urbani per gestire la mole di traffico generata dall’arrivo di migliaia di tifosi e ha già fatto sapere al sindaco della cittadina dell’hinterland, Francesco Squeri, che Milano non è disponibile a prestare neanche un “ghisa“ a San Donato.

L’ultima nota riguarda l’Inter, i cui vertici, appresa la notizia del rogito del Milan per il terreno di San Donato, fanno sapere che la società nerazzurra andrà avanti con il progetto di nuovo stadio a Rozzano, comune a sud di Milano. La prelazione per l’area del gruppo Cabassi, poco distante dal Forum di Assago, scade ad aprile e potrebbe essere rinnovata.

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