Larissa salta nel futuro: "A Parigi è andata male, ma ho ricaricato le pile"

"Ero sicura, poi ho avuto un calo: può succedere. Ma amo l’atletica, penso già a Los Angeles. Le offese razziste? Non le considero neanche"

di ROBERTO DAVIDE PAPINI -
20 agosto 2024
Larissa Iapichino (Davide Franco/Fotocronache Germogli)

Larissa Iapichino (Davide Franco/Fotocronache Germogli)

Firenze, 21 agosto 2024 –  A due settimane dalla finale dei Giochi, Larissa Iapichino (che a caldo si autoflagellò in diretta tv) è più serena nell’esaminare a freddo quel quarto posto nel salto in lungo a 22 anni nella sua prima Olimpiade: "La mia reazione era a caldo, non è facile gestire le emozioni, poi io sono molto autocritica, mi sono lasciata sopraffare dalle emozioni". Ora, l’atleta delle Fiamme Oro si prenderà una piccola pausa saltando il Golden Gala, ma a settembre sarà alla finale di Diamond League.

Ha fatto pace con sé stessa per quel 6,87 e il quarto posto?

"Sì, sono bastati un po’ di giorni per vedere la cosa per quello che era e che alla fine è stata una prestazione di tutto rispetto. Poi è chiaro che ognuno di noi ha delle aspettative, delle ambizioni, anche dei sogni che vorrebbe realizzare".

Cosa non è andato a Parigi?

"Non sono riuscita ad accendere la miccia, il fuoco che di solito contraddistingue le mie performance in gara".

Nella gara più importante...

"Sono cose che succedono e sono consapevole che può succedere di trovarsi in questa situazione. Però ci si augura sempre che non sia nella finale olimpica".

Eppure quel 6,87 in qualificazione faceva ben sperare...

"Infatti, soprattutto tenendo conto che la qualificazione si è svolta al mattino quando io faccio fatica a carburare. Quando ho visto che avevo fatto 6,60 fuori pedana e poi 6,87 prendendo la tavoletta ho pensato: davvero ci sono, sto bene. Mi sono sentita solida, sicura. Sono andata tranquilla, sempre relativamente perché è pur sempre una finale olimpica, ma ero tranquilla. Poi c’è stato un calo, diciamo così, in finale".

Ha avvertito delle pressioni, per l’aspettativa che si era creata intorno a lei? Ne ha sofferto?

"Non dalla stampa, dalla Federazione o dall’ambiente. Però io sono una persona molto sensibile, per quanto cerchi di rendermi impermeabile a certe cose non sempre ci riesco".

L’hanno ferita i commenti sui social?

"Sì, anche se poi i commenti vado a vederli, non vado a vederli. Quando li vedo è per caso". Quelli che dicono che non è italiana, quelli razzisti?

"Quelli non li prendo in considerazione, la mia italianità è un fatto oggettivo".

A proposito, cosa pensa dello Ius Scholae?

"Una buona idea per fare un passo avanti in tante situazioni".

Cosa l’ha ferita dei social?

"Ci sono delle dinamiche, magari sono i social, magari non sono i social, che onestamente soffro un po’ di più perché vanno a colpire cose della mia persona".

Non è che un po’ di pressione lei se la mette da sola?

"Probabilmente sì. Io sono una persona che si mette tantissima pressione anche da sola. Sono molto brava a mettermi i bastoni tra le ruote. E infatti è una cosa su cui devo lavorare".

Il pensiero è alle prossime Olimpiadi?

"Certamente, ma sarà tra 4 anni e in mezzo ci sono tantissimi altri eventi".

L’atletica la diverte sempre?

"Sì, l’ho sempre amata e continuerò a farlo".

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