L’intervista. Barsotti mastica amaro per l’occasione persa

La Fabo perde gara-1 a Ruvo di Puglia nonostante un vantaggio iniziale. Barsotti critica la mancanza di precisione al tiro, ma resta ottimista per gara-2.

20 maggio 2024
Barsotti mastica amaro per l’occasione persa

Barsotti mastica amaro per l’occasione persa

Una immensa occasione sprecata per strappare subito il fattore campo a Ruvo di Puglia. Non ci sono troppi giri di parole per analizzare la sconfitta di gara-1 della Fabo in terra pugliese. Dilapidato un +16 che a sei minuti dalla fine del terzo quarto sapeva di mezza sentenza, Ruvo alle corde e gli Herons con tutta l’inerzia di questo mondo addosso. E poi? E poi è calato il buio. Un ko difficile da digerire, figlio sia della beneficiata al tiro di cui la squadra di Rajola è stata protagonista, ma anche da una compartecipazione di quella di Barsotti che nel post-partita parla giustamente di squadra che "si è smarrita nella costruzione del gioco, perdendo il filo del gioco in attacco". Un riferimento chiaro alle difficoltose (eufemismo) entrate nei giochi di fronte alla zona proposta da Ruvo. Senza il benedetto gioco interno, gli Herons hanno preso tiri da fuori troppo spesso non costruiti.

Ne è nato un 5/27 dalla linea dei tre punti che bene fotografa il ko: "Ai playoff conta fare il punto e non ci siamo riusciti. Per oltre tre quarti abbiamo comandato, facendo una grandissima gara. Abbiamo sfiorato un’impresa. Purtroppo le percentuali al tiro da tre ci hanno abbandonato".

Barsotti rende merito a Ruvo che dal 31-47 in poi "ha iniziato a segnare di tutto, tiri da vicino e da lontano, bombe di tabella". Il tecnico termale però mantiene alta la testa e dimostra di avere una bella dose di fiducia in vista di gara-2: "Sono successe tante cose particolari in questa gara-1. Ci portiamo via il fatto di essere stati per oltre tre quarti davanti a una grandissima squadra. Ora il pensiero va a lavorare per trovare i giusti correttivi. Speriamo anche di aggiustare la mira. Vogliamo tornare a Montecatini in parità", è il suo grido di battaglia.

Niccolò Casalsoli

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