L’Italia parte di corsa con la forza del gruppo

Coppa del mondo, travolta la Namibia nella sfida del debutto a Saint’Etienne. Crowley prova nuove soluzioni, sette mete con giocatori tutti diversi.

di DIEGO FORTI -
10 settembre 2023
L’Italia parte di corsa   con la forza del gruppo

L’Italia parte di corsa con la forza del gruppo

di Diego Forti

Obbiettivo raggiunto, ovvero vittoria con bonus. Dal punto di vista pratico non si poteva chiedere di meglio: 52 punti totali contro i soli 8 raccolti dai namibiani, ma soprattutto 7 mete segnate un po’ in tutte le maniere e da un interessante numero di protagonisti. A schiacciare oltre la linea sono stati nell’ordine Lorenzo Cannone, Garrissi, Lamb, Capuozzo, Faiva, Zuliani e Odogwo, Vale a dire che siamo andati in meta con due terze linee, una seconda, un tallonatore e tre trequarti. Un bottino piuttosto diversificato che lascia ben sperare sulle possibilità offensive della squadra. Certo tutto resta da verificare con avversari più consistenti della Namibia, squadra volonterosa piena di buona volontà, ma come organizzazione di gioco e tenuta fisica più vicina al dilettanti che ai professionisti. L’Italia, in ogni caso, ha conservato una buona brillantezza nonostante il clima da vera sauna all’aria aperta. Giocare alle 13 con il caldo torrido di questi giorni in Francia assomiglia più a una prova di resistenza dei marines che a una partita di rugby. I cambi sono stati molti, con tutti gli uomini della panchina utilizzati. Oltre a preservare gli atleti sono serviti per effettuare alcuni esperimenti tattici decisamente interessanti, nella ripresa quando Crowley ha cambiato la disposizione del triangolo avanzato.

Sono usciti i due centri Brex e e Morisi e al loro posto è stato avanzato l’estremo Allan (impeccabile nei calci, 7 su 7 trasformazioni più una punizione) ed è stato inserito il semidebuttante Odogwo. A completare l’opera lo spostamento di Capuozzo a numero 15 e l’ingresso in campo di Pierre Bruno all’ala. Risultato: un gioco sicuramente meno controllato e ordinato rispetto a quello iniziale, ma ricco di spunti in velocità davvero esaltanti, con corse palla in mano magari non proprio ortodosse, ma sicuramente in grado di scompaginare la difesa avversaria. A completare gli esperimenti tattici la sostituzione di Varney alla mischia con Page-Pelo, più che altro per verificare la sua compatibilità con Garbisi. Un plauso merita Zuliani non solo per la meta di prepotenza, ma anche per la capacità di essere dominante nei raggruppamenti e molto incisivo nelle fasi percussione.

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