Modena Dopo Palermo occhio a chi insegue
Lo stop al ’Barbera’ impone ai gialli di guardare con più attenzione alle dirette concorrenti. Sabato col Frosinone una gara da non sbagliare

Pedro Mendes in azione domenica al ’Barbera’ di Palermo I gialli venivano da otto risultati utili consecutivi con Mandelli (fotofiocchi)
Lo ripetiamo a distanza di qualche giorno: com’è triste Palermo. Se nell’incipit della settimana scorsa l’espressione del cronista era riferita al passato con la speranza di un’inversione di tendenza sul campo rosanero, dopo il rovescio di domenica diventa un mero dato di fatto, con lo stadio Barbera (o Favorita, se preferite) che continua ad essere un tabù per il Modena, che non riesce a far bottino pieno da 55 anni. Della serie: prego, ripassare.
Ma dietro questo terzo rovescio consecutivo, da quando i gialloblù sono tornati in serie B, in terra palermitana, non ci sono soltanto questioni di cabala. Premettiamo che una caduta dopo otto risultati utili consecutivi non diventa assolutamente materia processuale, ma allo stesso tempo è giusto, alla luce di una classifica talmente corta che in un amen ti può sorridere o digrignare minacciosamente i denti, essere estremamente realisti e dunque tenere sempre l’occhio ben vigile e attento sullo specchietto retrovisore. Perchè domenica sera, quando alla fine del primo tempo la Sampdoria stava vincendo in quel di Brescia, la distanza dei gialli dalla zona playout era diventata soltanto di due lunghezze proprio sui blucerchiati, poi salite a quattro con il pareggio delle rondinelle a inizio ripresa. Oggi il Modena viaggia all’undicesimo posto in graduatoria e ha certo nove squadre dietro, ma alle spalle ci sono compagini come la Samp, il Frosinone e la Salernitana che, anche alla luce di un mercato di gennaio che sarà per loro sicuramente importante, potrebbero risalire la china ed invischiare proprio i canarini. Che, sabato prossimo, tra l’altro, riceveranno al Braglia proprio una di queste tre squadre, ovvero il Frosinone, in una gara che a questo punto, nonostante si sia soltanto alla terza giornata di ritorno, riveste innegabilmente un’importanza di un discreto rilievo. Ma non pensiamo troppo agli altri e guardiamo in casa nostra, con la parola d’ordine che, almeno per ora, deve essere nessun allarme ma molta attenzione. Soprattutto alla luce del match, per tornare all’attualità, giocato al Barbera, una partita che il Modena ha sì provato a giocare, ma che ha avuto il limite di non provare ad approfittare di una situazione di difficoltà di una squadra che certamente non era entrata in campo con la tranquillità dalla sua parte, e in seconda battuta, dopo aver subito il primo gol, di non riuscire a reagire giocando anzi una ripresa nella quale si è gradatamente spenta. Le occasioni ci sono state, ma un tabellino che afferma di un solo tiro nello specchio della porta in novanta minuti più recupero, deve preoccupare. Soprattutto alla luce dell’evidenza che il Modena di quest’anno ha incontrovertibilmente il reparto offensivo, sulla carta, più forte degli ultimi anni. Alla luce di tutto quanto sin qui enunciato Paolo Mandelli avrà certamente qualcosa su cui lavorare. Magari provando a mettere Pedro Mendes in una situazione tattica in cui sia meglio supportato, e non da ultimo chiedere l’aiuto a un mercato che non deve portare stravolgimenti, ma qualche aggiustamento soprattutto sugli esterni (da sempre croce e delizia a queste latitudini) per consentire al tecnico di schierare finalmente quel 4-3-3 che è da sempre il suo marchio di fabbrica. Le ambizioni non sono e non devono essere sopite, ma quel salto di qualità tanto agognato non si è ancora visto, tanto che il Modena un posto nei primi otto non l’ha ancora occupato. Adesso però testa e gambe al Frosinone, con il rientro degli squalificati Mandelli avrà una rosa finalmente completa e non bisogna sbagliare. E con tre punti in più in saccoccia, ogni tipo di valutazione, da qui alla fine di gennaio, potrà essere fatta con maggiore serenità.
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