Modena Esterni e palle inattive, i ’soliti’ nodi

I gialli visti a Bolzano hanno fatto rimpiangere la difesa a tre, involuzione rispetto a Napoli. Ma Gerli, Palumbo e Bozhanaj fanno ben sperare

di ALESSANDRO TRONCONE -
19 agosto 2024
Modena Esterni e palle inattive, i ’soliti’ nodi

I gialli visti a Bolzano hanno fatto rimpiangere la difesa a tre, involuzione rispetto a Napoli. Ma Gerli, Palumbo e Bozhanaj fanno ben sperare

La premessa è d’obbligo e va ripetuta, così come è stato detto per l’amichevole con il Cagliari o per la serata di Napoli. Le sentenze si decantano a primavera inoltrata e i giudizi si iniziano a dare dopo una decina di gare di campionato. Al momento, è opportuno solo (solo, si fa per dire) commentare quel che si è visto e sperare che non sia tutto qui. D’altronde, sogna chi non crede che sia tutto qui, come diceva Ligabue in un suo successo del 2013, anno in cui Bisoli ha costruito la promozione del Cesena in A ottenuta nell’estate del 2014 dopo i playoff, superando anche il Modena in semifinale. Come diciamo spesso, quella è ormai storia. Bellissima, sia chiaro. Ma pur sempre storia. Tocca fare i conti con il presente, dieci anni dopo.

Il primo quesito da porsi riguarda il vestito tattico. Insomma, verissimo che serve adattarsi alla situazione, ma tanto bene il Modena aveva fatto nelle sue prove estive con la difesa a 3 che pareva proprio il suo abito ideale, anche per le caratteristiche dei difensori a disposizione, tant’è che l’esperimento di Cauz a terzino puro non ha dato i frutti sperati. Il gioco a 3 è, per giunta, ben più propositivo e, talvolta, aiuta a nascondere le falle che il Modena ha sugli esterni e qui torna il problema di ’sempre’ che solo il mercato potrà risolvere negli ultimi giorni. Magnino è il giocatore che ogni allenatore vorrebbe, ma ha giocato fuori ruolo al cospetto di avversari di un livello alto e anche questo va riconosciuto, la catena con Caldara (anch’egli fuori ruolo) ha funzionato a tratti. Altro male di lunga durata è la palla inattiva o la palla alta. Il Modena la soffre, da tempo. Già con Bianco. E subire due gol del genere accentua il problema, oltre a sottolineare che in Serie B non possono essere concessi. Detto ciò che non è andato, il sorriso lo regala il rientro di Fabio Gerli e la solita ’cazzimma’ di Antonio Palumbo, imprescindibili. Come Bozhanaj, sostituito perché privo dei novanta minuti, ma troppo importante per un Modena che ha già scelto di rinunciare per altri motivi a Tremolada. Ora serve attendere Pedro Mendes e Defrel, confidando che la loro qualità aiuti il Modena a diventare squadra sì attenta al suo equilibrio ma ben più propositiva. Perché è pur vero che le squadre vincenti chiudono dapprima la porta, ma provare a dominare il gioco deve essere una preorogativa per una formazione che ambisca a stare dalla parte sinistra.

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