Modena Magnino: "L’occasione del riscatto"

Il duttile centrocampista verso la trasferta di Cremona: "I quattro gol della stagione scorsa sono stati pesanti. Stiamo lavorando bene"

di ALESSANDRO BEDONI
23 gennaio 2025
Magnino, il ’tuttocampista’ del Modena di Mandelli (fotofiocchi)

Magnino, il ’tuttocampista’ del Modena di Mandelli (fotofiocchi)

Il dottor Luca Magnino da Cordenons. Il centrocampista canarino, con licenza di duttilità in più ruoli, che si fregia del titolo dai primi giorni di dicembre 2024, quando ha conseguito la laurea triennale in economia aziendale, ieri pomeriggio ha parlato alla stampa nel consueto appuntamento settimanale che vede protagonista un calciatore gialloblù.

Magnino, possiamo dire che lei per caratteristiche tecniche e capacità di interpretare più ruoli è un giocatore importante in una rosa?

"Beh grazie per questo complimento. Tra l’altro questo mi sta permettendo di trovare continuità in una squadra come il Modena che io reputo di ottimo livello. Se posso aiutare la squadra anche non giocando propriamente nel mio ruolo lo faccio senza problemi, l’essere duttile è certamente un plus e non un limite".

Nel primo anno di Serie B ci aveva abituato a qualche rete in più...

"In quel Modena c’era un modulo che portava le mezze ali a riempire l’area con maggior continuità. Ma anche l’anno scorso, pur segnando una sola rete, ho avuto comunque qualche occasione per fare altri gol e il non esserci riuscito non mi ha fatto essere contento. La rete mi sta mancando, spero che arrivi in questo girone di ritorno".

Domenica si va a Cremona, un campo che non evoca buoni ricordi...

"I quattro gol beccati la stagione scorsa sono stati pesanti, poi l’anno prima in Coppa Italia sono stato espulso dopo pochi minuti. Spero che questi episodi facciano in modo, per me e per la squadra, di andare a trovare un riscatto. Dopo il pareggio amaro di sabato scorso vedo che il gruppo ha reagito e stiamo lavorando bene, vogliamo fare una buona partita".

Dopo le vittorie con Reggiana e Pisa, è mancata continuità... "È vero. Quelle due vittorie ci avevano dato una bella spinta, poi ci è mancato quel pizzico di cattiveria in più per portare a casa un altro successo. A Palermo abbiamo disputato forse l’unica gara davvero sotto tono, col Frosinone la prestazione non è stata del tutto negativa fino al gol del loro pareggio. A fine gara nello spogliatoio regnava il silenzio e c’era in noi tanta delusione, dobbiamo e possiamo fare di più".

Delusione anche tra i tifosi, che non vi hanno risparmiato i fischi...

"Intanto è giusto dire che la gente ci ha sostenuto per tutta la partita e in casa questo ci dà sempre una grande mano. Alla fine il loro dissenso è stato comprensibile, e questi fischi li abbiamo presi nel modo giusto, ovvero come stimolo a fare meglio".

Lei è da ormai tre anni e mezzo a Modena, forse la parentesi più lunga della sua carriera di calciatore...

"Senza forse, lo è. Il mio bilancio modenese è sicuramente positivo, anche dal punto di vista umano. È una città che non conoscevo così bene, per me ha avuto un impatto importante. Sono arrivato a metà del campionato di serie C vinto, è stata un’esperienza subito forte e travolgente, anche perchè venivo da una situazione più difficile come Pordenone. Tutto questo lo ritrovo anche oggi, nella gente, nella società, nella voglia di essere sempre ambiziosi. Spero di poter rimanere a lungo, Modena è un posto bello in cui vivere. Se poi un giorno le strade si divideranno, questa piazza sarà sempre una delle cose della mia vita che non dimenticherò".

In passato è stato anche il capitano della Primavera dell’Udinese. Qualche sogno di serie A c’è ancora?

"Si sogna sempre, nel nostro lavoro è normale, guai se si smette di farlo".

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