Mondiali di rugby, disfatta Italia tra lacrime e voglia di riscatto

Troppi gli errori con i francesi: la delusione del giovane talento Pani. Ora ne mirino del nuovo allenatore Quesada c’è il prossimo 6 Nazioni

di DIEGO FORTI -
7 ottobre 2023
Pani in lacrime viene consolato da Moefana (foto Diego Forti)

Pani in lacrime viene consolato da Moefana (foto Diego Forti)

Lione, 7 ottobre 2023 – Una immagine più di ogni altra riassume il triste finale azzurro della Coppa del Mondo di rugby: Lorenzo Pani in lacrime alla fine della partita con la Francia. Lui, il più giovane e probabilmente il meno colpevole di questa mortificante disfatta (60 a 7), ha quanto meno dimostrato di possedere un’anima. Lo hanno capito anche gli avversari e in tanti di loro si sono fatti avanti per consolarlo.

Nello sport le sconfitte lasciano il segno. Di solito prevale la rabbia, questa volta la delusione e il bravo e poderoso Lorenzo si è lasciato andare con onestà a catartiche lacrime liberatorie, come le avrebbero chiamate i grandi pensatori greci. Dopo aver dato tutto, rendersi conto di non aver raccolto niente, fa male e apre due strade: la rassegnazione o l’impazienza di risorgere e combattere. Pani, vedrete, combatterà. Speriamo lo facciano anche i suoi compagni. Dopo questa avventura francese, fatta di poche, pochissime, luci e tante ombre, la prima cosa da evitare è di mentire a se stessi. Ovvero ritenere soddisfacente la conquista della qualificazione diretta ai prossimi Mondiali in Australia.

È solo una piccola goccia di tranquillità in un mare di incertezze. Se la partita con gli All Blacks era stata un calvario (96 a 17) che aveva fatto emergere la fragilità del gruppo Azzurro, quella con i francesi non è certo stata meno catastrofica. Avrebbe dovuto scatenare nei giocatori un furia agonistica che invece non si è vista, se non in rincorse tardive e maldestre, con errori di ogni genere e tipo. I tanti placcaggi fatti (166 contro 133) quasi mai hanno dato corso a un significativo rilancio della manovra: ben 10 i nostri passaggi sbagliati contro i loro 5. E gli off load? Noi 3 loro 10. Ovvero una pressione sulla nostra linea difesa non solo costante, ma anche produttiva (per loro) come attestano le 8 mete segnate. Tuttavia il dato più scoraggiante sono i 21 placcaggi sbagliati dagli Azzurri, le 16 punizioni concesse prevalentemente nei raggruppamenti e le 6 mischie perse. Di certo gli uomini selezionati da Crowley hanno disatteso le speranza riposte su di loro.

La Nazionale Italiana priva di una vera leadership, in campo ma probabilmente anche fuori, si è mostrata troppo spesso confusa, alla ricerca di un gioco che contro le grandi mai si è concretizzato. Le luci accese da Capuozzo (riconosciuto fuoriclasse) non possono bastare per guardare al futuro con fiducia. Così come il cinque e mezzo che Lamaro in conferenza stampa si è dato e ha dato alla spedizione Azzurra, conferma la mancanza di lucidità del nostro capitano. Un bel quattro sarebbe senz’altro stato più appropriato. Adesso punto e a capo. Avanti con il nuovo allenatore Gonzalo Quesada. Ingaggiato con largo, forse troppo, anticipo dovrebbe essere già pronto a una rivoluzione. Riuscirà a mettere insieme i cocci rotti in questa RWC in tempo per il prossimo 6 Nazioni? Questo è il problema…

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