Mondiali di rugby: Italia prima nel girone, ma non bisogna farsi illusioni

Gli azzurri hanno superato la Namibia con un netto 52-8, dimostrando buoni guizzi e la capacità di reagire a difficoltà come il gran caldo

di DIEGO FORTI
9 settembre 2023
L'esultanza dell'Italia ai Mondiali di rugby (Ansa)

L'esultanza dell'Italia ai Mondiali di rugby (Ansa)

Sant’Etienne, 9 settembre 2023 – Abbiamo battuto la Namibia, usando un gergo modernista e un po’ guascone l’abbiamo asfaltata: 52 punti totali contro solo 8. Ovvero anche punto di bonus per il numero di mete segnate. Volendo esagerare siamo in testa al girone con 5 punti. Una cosa quest’ultima non riuscita alla Francia che ha battuto sì gli All Blacks piuttosto nettamente allo Stade de France venerdì sera (27 a 13), ma si è dovuta accontentare dei soli quattro punti della vittoria. Quindi a oggi Italia 5, Francia 4, Nuova Zelanda e Uruguay (che deve ancora giocare) 0. Nessuna illusione per carità! Tanto la Francia, apparsa determinatissima, che gli All Blacks restano i super favoriti del girone. Però, almeno fino agli scontri diretti, magari portando a casa vittoria e bonus con l’Uruguay il 20 settembre a Nizza, possiamo crogiolarci per un po’ sul tetto del… mondo.

In realtà il successo ottenuto con i namibiani ha un valore relativo, li avevamo già sovrastati in Giappone alla Coppa del Mondo 2019, punteggio 47 a 22, e sapevamo che non erano cresciuti più di tanto. Resta il fatto che sul campo abbiamo dimostrato una certa capacità di reagire alle difficoltà, vedi il caldo torrido e l’orario infame (le 13.00) a cui abbiamo giocato. Poi siamo riusciti a mettere in mostra alcune idee in attacco piuttosto stimolanti. Le 7 mete segnate nell’ordine da Lorenzo Cannone, Garbisi, Lamb, Capuozzo, Faiva, Zuliani e Odogwo sono venute da azioni quasi sempre diverse tra loro. Non a caso abbiamo marcato sia con gli avanti ( due terze linee, una seconda, un tallonatore) sia con i trequarti (apertura, ala e centro). Un punto di merito va poi ascritto ad Allan: 7 trasformazioni su 7 più una punizione trasformata. Vale a dire una certa sicurezza dalla piazzola.

Interessante la trasformazione attivata dall’allenatore nel secondo tempo. Nel carosello dei cambi ha praticamente costruito un nuovo triangolo allargato facendo uscire i due centri, Brex e Morisi, per sostituirli con l’avanzamento di Allan e l’ingresso del quasi debuttante Odogwo (pochi minuti per lui nelle varie frazioni di partita sin qui disputate). Nel contempo Crowley ha anche spostato Capuozzo ad estremo facendo entrare Bruno al suo posto.

Se nel primo tempo la squadra aveva giocato con geometria, schemi lineari e un ottimo controllo di gioco e avversari, con i nuovi trequarti il ritmo in attacco è però aumentato considerevolmente. Qualche pasticcio di troppo, se vogliamo, ma anche alcuni momenti di rugby champagne. In pratica più fantasia con la doppia apertura (Grabisi- Allan) e tanta spregiudicatezza grazie ai guizzi irresistibili di Capuozzo, Ioane e Bruno. Giusto sottolineare la qualità messa in mostra nei minuti in cui stato in campo da Ziliani un mastino nei raggruppamenti e un consistente ball carrier con la palla in mano. Un giovanotti senza tanti fronzoli sicuramente pronto a lanciare un guanto di sfida per un posto in squadra sin dall’inizio.  

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