Olimpiadi a Cortina, ma piste all’estero. La rabbia del presidente Fisi Flavio Roda

“Sgomenti, mancheranno e basi per il futuro”, recita una nota ufficiale diffusa dopo la decisione di spostare le gare di bob e slittino da Cortina a una località estera

di MANUEL MINGUZZI
16 ottobre 2023

Il presidene Fisi, Flavio Roda

Bologna, 16 ottobre 2023 - La Fisi prende posizione e lo fa in maniera dura dopo l’annuncio di questa mattina da parte del presidente del Coni Malagò della necessità di spostare le gare di Cortina all’estero. Niente prove sul budello di slittino, bob e skeleton per le Olimpiadi 2026: si rende necessario l’ausilio di una località estera con St. Moritz in vantaggio. Costi troppo elevati per riqualificare il budello Monti e anche l’impianto di Cesana, in disuso dopo Torino 2006, rappresentava una alternativa onerosa. Il Governo ha comunicato a Malagò che non saranno possibili le gare su ghiaccio sul suolo italiano per i Giochi Olimpici, con relativa figuraccia dell'organizzazione, nonostante quattro anni di tempo per sistemarsi. Ma chi non ci sta è la Fisi che da anni investe soldi e idee sul movimento e la pista Cortina riqualificata avrebbe rappresentato una spinta per il movimento. Anche solo per la possibilità degli atleti di allenarsi in Italia e ridurre le problematiche degli spostamenti.  

Roda: “Sgomenti, rischiamo di affossare il movimento”

Slittino e bob da sempre rappresentano un serbatoio di medaglie olimpiche per l’Italia, lo ricorda la Fisi in una nota ufficiale: trentuno medaglie olimpiche, di cui sette ori, con campioni del calibro di Eugenio Monti, Nino Bibbia e Armin Zoeggeler. Insomma, un movimento florido nonostante le difficoltà impiantistiche e di investimenti. Ma la Fisi su questo si è sempre fatta trovare pronta con lo stanziamento di 1.5 milioni di euro per le tre discipline e per la sola attività agonistica. Promuovere il movimento, senza strutture, è difficile e la pista di Cortina sarebbe stata basilare: “La notizia dello spostamento all’estero delle gare di Milano-Cortina 2026 relative alle specialità in questione ci lascia sgomenti – dichiara il Presidente Roda - La Federazione Italiana Sport Invernali ha provato in tutti i modi a far capire l’importanza di queste discipline. Ci mancherà un pezzo di storia, la pista di Cortina avrebbe rappresentato l’occasione ideale per rilanciare movimenti che hanno regalato gloria e popolarità allo sport italiano, verranno meno le basi per costruire gli atleti del futuro. E anche la giustificazione dei costi elevati non è sufficiente a spiegare una decisione di tale portata”. Roda punta il dito sul fatto che in Italia mancano piste su cui allenarsi, fattore deterrente per la crescita degli atleti: “In Italia purtroppo non esiste una pista artificiale dove si possano allenare le squadre, ogni anno i nostri atleti sono costretti ad andare all’estero, con relativi aumenti di costi e la logica conseguenza di avere meno possibilità di girare sui tracciati rispetto alle altre nazioni. Credo si tratti dell’atto conclusivo, destinato ad affossare il nostro movimento sul ghiaccio”. Insomma, via alle polemiche... Leggi anche - Olimpiadi 2026, Malagò getta la spugna: "Niente gare sul budello di Cortina"

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