Pistoiese, sos del vivaio: "Patrimonio da tutelare"

L’appello del settore giovanile arancione per non disperdere il lavoro fatto "Chiediamo alle istituzioni di fare il possibile per salvaguardare la continuità".

24 aprile 2024
Pistoiese, sos del vivaio: "Patrimonio da tutelare"

Pistoiese, sos del vivaio: "Patrimonio da tutelare"

Un appello sincero e genuino, al cui interno sono racchiusi anni di lavoro e sacrifici che potrebbero andare perduti in men che non si dica. È questo l’ultimo tentativo messo in atto da parte di allenatori, istruttori e dirigenti del settore giovanile della Pistoiese, che hanno sottoscritto una nota rivolta alle istituzioni e alla Figc per chiedere di tutelare il vivaio arancione. La situazione in casa Pistoiese è ormai nota. La prima squadra è stata esclusa dal campionato di Serie D, mente l’attività del settore giovanile, con le formazioni Under 19, Under 17 e Under 15, proseguirà regolarmente fino al termine dei vari campionati, previsto tra un paio di settimane, così come quella della scuola calcio. L’interrogativo principale riguarda però quello che potrebbe essere il futuro dei tesserati della "cantera" arancione e dei bambini. Il regolamento federale parla chiaro: dal 1 luglio, considerando che l’Us Pistoiese andrà in fallimento, tutti i tesserati saranno svincolati e quindi liberi di accasarsi in altre squadre. "Chiediamo alla Figc, alla Lega Calcio Dilettanti e al Comune di Pistoia – si legge nella lettera - di agire tempestivamente affinché si salvaguardi in ogni modo la continuità del Settore Giovanile e della scuola calcio, con riferimento ad ogni squadra e ad ogni titolo sportivo oggi spettante. Pistoia ed i colori arancioni non meritano di subire una interruzione che costerebbe anni di sacrifici, passione ed impegno, per ciò che è stato commesso da persone che nel calcio mai dovrebbero essere ammesse".

Il concetto è chiaro: gli errori della proprietà non possono e non devono ricadere sui bambini e sui giovani calciatori emergenti che la Pistoiese ha gelosamente cresciuto con lavoro e passione negli ultimi anni. A maggior ragione adesso che tutte le componenti, dai ragazzi ai genitori agli istruttori, hanno dimostrato un’enorme vicinanza ai colori arancioni, lavorando per mesi gratuitamente e senza nessuna tutela societaria. "Questi comportamenti trovano fondamento nell’attaccamento alla maglia arancione, per ciò che un po’ per tutti ha rappresentato e per quello che si vuole che continui a rappresentare. Per il patrimonio di passione, identità e socialità che il calcio tramanda di padre in figlio". La lettera si chiude poi con un monito rivolto a chi, come un avvoltoio, ha già contattato i calciatori per strappare un sì alla proposta di trasferimento estivo: "Un’ultima nota per coloro che già aleggiano intorno ai nostri ragazzi: ricordiamoci che contattarli adesso, magari alludendo alla prossima fine del sodalizio arancione, è un illecito sportivo e siamo tutti determinati a denunciare alle autorità sportive ogni azione in tal senso". Per i colori arancioni l’orizzonte appare grigio e con tanti punti di domanda, ma se c’è qualcuno che può restituire un barlume di speranza è proprio il settore giovanile. E allora, che tutti facciano la propria parte per aiutarlo e sostenerlo.

Michele Flori

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