Punte più incisive nel nuovo corso gialloblù. Il Modena e un attacco ritrovato, la media è di 1,2 gol a gara
Il mondo (bisoliano) alla rovescia. Nell’attesa che la scintilla scoccata nel match di Cesena, e tanto invocata dal tecnico di...
Il mondo (bisoliano) alla rovescia. Nell’attesa che la scintilla scoccata nel match di Cesena, e tanto invocata dal tecnico di Porretta, diventi fiamma dando continuità alla bella prova vista al Manuzzi venerdì sera, ancora qualche considerazione all’inizio della settimana che porterà alla gara del tardo pomeriggio di sabato contro la Juve Stabia al Braglia. Si diceva del mondo alla rovescia, perchè i numeri dicono che il Modena ha già sette reti subite nelle prime cinque gare: un dato che fa un po’ a pugni con quella che è la filosofia delle squadre allenate da Pierpaolo Bisoli, allenatore che viene definito, a nostro avviso con una definizione miope, difensivista. Miope perchè il mister gialloblù, e qui c’è la differenza di concetto, è più giusto, anzi corretto, definirlo molto attento alla fase difensiva. Sfumature? Non proprio, e altri numeri ci possono confortare in tal senso. Comunque, al di là di dissertazioni calcio-filosofiche, andiamo a parlare di un attacco che è sempre stato schierato con almeno tre uomini offensivi. E, al di là delle distrazioni (che speriamo si riducano con il passare delle partite) difensive del Modena, c’è da registrare il dato confortante di una squadra che in queste prime cinque gare ha una media di 1,2 gol a partita, e che eccetto contro il Cittadella è sempre andata in rete. E se consideriamo che nell’occasione della gara casalinga contro i veneti i canarini avevano concluso verso la porta di Maniero qualcosa come 18 volte, possiamo considerare che sinora questo passaggio a vuoto della prima linea può essere considerato come la famosa eccezione che conferma la regola. Al di là delle sei reti realizzate (due da Pedro Mendes, in foto, e una ciascuno da Defrel, Palumbo, Bozhanaj e Zaro), la cosa interessante è che questo Modena, forte di un attacco che si può considerare uno dei più forti visti negli ultimi anni alle nostre latitudini, al di là delle realizzazioni fatte o meno, da Frosinone in avanti rende sempre un’idea di pericolosità. Anche quando, come a Cesena, rimane in dieci, leggi la grande occasione non colta da Abiuso nei minuti finali. Si diceva della qualità della fase offensiva, e qui non possiamo ancora una volta fare a meno di dire, a costo di ripeterci, che stanno giocando elementi come Defrel, Mendes e Caso che, come spiega lo stesso Bisoli ogni settimana, che dopo essere partiti in ritardo di condizione, stanno certamente crescendo col passare delle partite ma non sono ancora al top. E per crescere bisogna giocare, magari anche solo spicchi di partite, e qui le cinque sostituzioni consentite vengono in aiuto del mister canarino, che ha pure Abiuso e Gliozzi quali ulteriori frecce per il suo arco. Insomma, cercare di essere ottimisti non è certo un peccato. E se il mondo (bisoliano) sinora alla rovescia si raddrizzasse con una (bisoliana) registrazione del pacchetto arretrato...
Alessandro Bedoni
Continua a leggere tutte le notizie di sport su