Ranzi, Minguzzi, Timoncini e Maenza sostengono per la presidenza la leggenda del judo, oro a Mosca nel 1980. I miti romagnoli della lotta con il guru Gamba

Il futuro della Fijlkam si decide tra Giovanni Morsiani e Ezio Gamba, leggenda del judo. Atleti come Minguzzi e Timoncini sostengono il cambiamento proposto da Gamba per rilanciare la federazione.

di MATTIA GRANDI
3 dicembre 2024
Da sinistra, gli ex lottatori Ranzi, Minguzzi, Timoncini e Maenza

Da sinistra, gli ex lottatori Ranzi, Minguzzi, Timoncini e Maenza

Il futuro della Fijlkam, che raggruppa judo, lotta, karate ed arti marziali, passerà anche dalla Romagna. Il conto alla rovescia per l’assemblea elettiva presidenziale del 21 dicembre al PalaPellicone di Ostia è partito da settimane. In lizza ci sono il faentino Giovanni Morsiani, attuale vicepresidente alla guida del settore lotta, e il guru del judo Ezio Gamba.

Sì, proprio lui: l’uomo della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca nel 1980 e d’argento a Los Angeles quattro anni dopo. Una leggenda vivente per lo sport praticato sul tatami con tanto di posto nella Hall of Fame della disciplina e un passato da segretario generale dell’Unione Europea Judo. Oltre a quello di coordinatore delle nazionali russe portate, per la prima volta, al triplice oro olimpico ai Giochi di Londra nel 2012.

Un risultato che gli è valso pure la cittadinanza russa per meriti sportivi ricevuta dalle mani di Vladimir Putin di cui è stato maestro personale di judo. Poi, la scelta di correre per il piano più alto della federazione con sede ad Ostia Lido. E qui torna in ballo la Romagna, dati alla mano, una straordinaria fucina di campioni di lotta greco-romana. Da Gianmatteo Ranzi, bronzo olimpico a Monaco nel 1972, all’eroe dei Giochi di Los Angeles e Seul Vincenzo Maenza.

Senza dimenticare i tre gettoni di presenza di Daigoro Timoncini da Riolo Terme e la favola a tinte d’oro dell’imolese Andrea Minguzzi nell’estate del 2008 a Pechino. Un cordata di atleti pluridecorati pronti a sostenere il progetto di Gamba: "C’è bisogno di un cambiamento ed Ezio è l’uomo giusto – spiega Minguzzi che è anche candidato come consigliere dirigente del comparto lotta –. Una persona capace con una spiccata visione manageriale. Per lui parla la sua carriera e non mi riferisco solo ai tanti successi collezionati da atleta".

E ancora: "Brillante in ogni iniziativa, esperienza dirigenziale da vertice alle spalle e competente nella gestione di bilanci – continua il medagliato di Imola –. Conosce ogni aspetto di questi mondi perché li ha vissuti, per anni, da dentro".

Sulle sue aspirazioni, invece, Minguzzi è chiaro: "Un orgoglio essere stato tra le prime persone contattate da Gamba per dare nuovo respiro ad una sezione lotta in palese sofferenza – conclude –. E’ un momento storico delicato per la nostra disciplina con risultati che latitano e numeri dei praticanti in picchiata". Gli fa eco Daigoro Timoncini, ultimo atleta italiano qualificato alle Olimpiadi (era il 2016 a Rio, ndr) per la lotta greco-romana: "Ho avuto modo di conoscere personalmente Gamba e ha tutte le carte in regola per dare il cambio di passo necessario alla federazione – sottolinea l’ex lottatore romagnolo –. E’ l’unica scelta possibile per dare una svolta reale al sistema in affanno. Stimato a livello internazionale, ha fatto la differenza fuori e dentro al tatami. Il suo programma risponde nel concreto ai bisogni delle società di tutta Italia e lui sa bene di cosa parla". Anche il campione olimpico di judo Giuseppe Maddaloni e l’iridato di karate Davide Benetello saranno al fianco di Gamba.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su