Sofia, il bronzo dell’orgoglio. Raffaeli scrive subito la storia. La classe che supera gli errori

All around, la stella marchigiana preceduta dalla tedesca Varfolomeev e dalla bulgara Kaleyn "Dopo la palla ho tirato fuori tutto quello che avevo". Baldassarri ottava, ora tocca alle Farfalle .

di DORIANO RABOTTI -
10 agosto 2024
Raffaeli scrive subito la storia. La classe che supera gli errori

All around, la stella marchigiana preceduta dalla tedesca Varfolomeev e dalla bulgara Kaleyn "Dopo la palla ho tirato fuori tutto quello che avevo". Baldassarri ottava, ora tocca alle Farfalle .

dall’inviato

Qualcuno ti dirà che è ’solo’ una medaglia di bronzo, Sofia, ma tu non ascoltarli. Probabilmente te lo diranno quelli che perdono anche a briscola al bar. Perché mettersi al collo una medaglia come hai fatto tu, a vent’anni, e avere la forza di dire le cose che hai detto dopo, è da persona più matura di tanti adulti o presunti tali.

Sofia Raffaeli è entrata nella storia. La medaglia che indossa manda riflessi meno abbaglianti dell’oro che aveva fatto sognare dopo aver chiuso le qualificazioni al primo posto, ma un bronzo è comunque meglio di quanto riuscirà mai a fare il 99% di quelli che si permettono di storcere il naso, gente che arriverebbe quarta anche una gara di haters.

E infatti per fortuna ci ha pensato lei a mettere subito le cose nella giusta prospettiva, come direbbe papà Gianni che fa l’architetto: "Sono molto emozionata. Da una parte sono molto felice perché ho ottenuto una medaglia olimpica e ho dato il massimo – ha detto la Raffaeli dopo il terzo posto –, dall’altra c’è il rammarico per qualche errore. Un po’ mi dispiace, soprattutto per il nastro perché era l’ultimo attrezzo di questa gara fenomenale e bellissima. Mi spiace aver lasciato con l’amaro in bocca per quell’errore, ma sono soddisfatta di come ho reagito".

E fai bene, Sofia, perché sei la prima italiana della storia a salire su un podio a livello individuale nella ginnastica ritmica (ottava Milena Baldassarri). La porta della storia si può varcare anche rischiando di inciampare, basta essere pronti a rialzarsi subito.

"Dopo la palla mi sono un attimo sfogata, tirando fuori tutto quello che avevo dentro. Ho ripreso le clavette e sapevo di dover dare tutto per arrivare a medaglia, ho fatto un grande esercizio. Al nastro avevo la stessa mentalità, poi purtroppo l’errore capita come mi è successo alla palla. Non ho calcolato male la traiettoria, semplicemente è rimbalzata e mi è scivolata, può capitare. Ho dovuto accettare l’errore alla palla e al nastro, e andare avanti consapevole che mi serviva un buon punteggio per il podio. Dopo le qualificazioni, credevo di poter vincere, ma non siamo perfetti e non si può avere tutto ciò che si vuole".

Già. L’azzurra è arrivata terza chiudendo con 136.300 punti dietro la tedesca Darja Varfolomeev (142.850) e la bulgara Boryana Kaleyn (140.600).

"Ci tengo a ringraziare la mia allenatrice Claudia Mancinelli che in questo anno mi ha fatto crescere moltissimo", ha concluso Sofia. Oggi lei e la Baldassarri passano il testimone alle Farfalle: nelle qualificazioni sono arrivae seconde dietro la Bulgaria e davanti all’Ucraina, oggi Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Daniela Mogurean e Laura Paris si giocheranno anche una medaglia nella finale a otto dalle quali sono rimaste fuori Brasile e Spagna.

"Va bene così - ha commentato la direttrice tecnica Emanuela Maccarani –, la seconda piazza ci dà la carica senza avere la pressione del primo. Le ragazze sono perfettamente consapevoli di quello che possono fare. Questa squadra è da medaglia".

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