Sorpresa Fontana: non lascia, anzi raddoppia: "Ai Giochi con short track e pista lunga"

La campionessa più medagliata della storia ha deciso: "Andrò avanti con l’Italia, non ho mai pensato di cambiare nazionale"

di LEO TURRINI -
30 marzo 2024
Sorpresa Fontana: non lascia, anzi raddoppia: "Ai Giochi con short track e pista lunga"

Sorpresa Fontana: non lascia, anzi raddoppia: "Ai Giochi con short track e pista lunga"

Allungare la carriera per prolungare il sogno. Arianna Fontana ha vinto, tra italiane e italiani, più di medaglie di tutti alla Olimpiade invernale. Undici. Estendendo la statistica ai Giochi estivi, meglio di lei ha fatto solo Edoardo Mangiarotti, l’eroe della scherma. Tredici podi per lui. Ma, appunto, c’è vita oltre: oltre lo short track, il pattinaggio veloce in pista corta. Nel senso che Ari, debuttante minorenne a Torino 2006, a Milano Cortina 2026 vuole competere anche su pista lunga. Venti anni dopo la prima volta.

Qui ci vorrebbe Dumas, il papà dei moschettieri, altro che.

In azzurro. A scanso di equivoci, la campionessa continuerà a gareggiare sventolando il tricolore. Le polemiche legate ai difficili rapporti con l’ambiente federale (Arianna aveva accusato due azzurri della Nazionale maschile di averla fatta cadere apposta durante un allenamento, il procedimento disciplinare si è concluso con il proscioglimento dei suoi colleghi) avevano alimentato il sospetto di un cambio di casacca: Anthony Lo Bello, il marito e coach della fuoriclasse, è cittadino americano. "È una ipotesi che mai ho preso seriamente in considerazione", spiega la diretta interessata.

Le parole. In una intervista a Sky, la signora delle lame ha confessato il desiderio per emozioni alte e altre. Così: "Per la prossima stagione l’obiettivo è gareggiare in entrambe le discipline, short track e pista lunga. Non è una cosa semplice, non ci sono tanti atleti che sono riusciti a farlo. Sto avendo tanto supporto da chi ha fatto questo passaggio da short track a pista lunga e anche dall’unica che ha vinto una medaglia nelle due discipline nella stessa Olimpiade: Jorien ter Mors. Avere il suo sostegno significa tanto, perché siamo sempre state avversarie testa a testa in pista. Così mi sono detta: perché io no? Ci avevo pensato subito dopo Pyeongchang, poi con il covid e tutte le problematiche logistiche avevo accantonato la cosa. Dopo Pechino, mi sono detta che voglio finire nel migliore dei modi e voglio dare tutto quello che mi rimane all’Italia e al mio Paese. Anthony Lo Bello, mio marito e mio coach, sta lavorando per far sì che io arrivi preparata fisicamente. Per fortuna la Federazione Internazionale dopo Pechino ha fatto un calendario delle gare che rende possibile partecipare agli eventi di entrambe le discipline. Se c’è la volontà, si può fare. Insomma, ho fatto un esperimento a Salt Lake City nel gennaio del 2023. Era la prima volta che potevo testare se era una cosa praticabile. In quella settimana mi sono allenata sia nello short track che in pista lunga: finivo un allenamento, cambiavo pattini e continuavo. Abbiamo fatto tutte le prove possibili e immaginabili e lì abbiamo capito che si poteva fare".

La famiglia. Arianna è reduce dal bronzo iridato sui mille metri. Un risultato non banale: "È stato emozionante, ho rivissuto emozioni che era da parecchio che non provavo, quel nervosismo da prime prove. Anche se la gara in sé non è stata facile, perché l’assenza dalle competizioni dopo due anni si è fatta sentire. Poi, però, la spinta della famiglia e dei genitori è stata importante. Per loro era la prima gara in cui mi rivedevano da Pyeongchang 2018, perché tra l’anno di pausa e il covid da allora non mi avevano visto gareggiare di persona. Erano sugli spalti emozionati loro, emozionata io, era un rientro sicuramente atteso.Tu ti puoi allenare anche nel migliore dei modi, ma poi è la gara che affina tutta la preparazione. Io sono arrivata lì, mentre tutte le mie avversarie erano belle pronte e cariche. Dalla mia per fortuna ho tanta esperienza, ho sfruttato quella. Poi grazie anche all’aiuto di Anthony (Lobello, marito e allenatore, ndr) e al lavoro che abbiamo fatto, abbiamo saputo gestire tutte le situazioni e l’avvicinamento a questi mondiali nel migliore dei modi".

E ci saranno altre emozioni, fino al 2026: allungare la carriera (e la posta) per prolungare il sogno…

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