Un amore a cinque cerchi. Fioravanti pensa a Parigi e chiede la mano di Sophia: "Lotterò per le medaglie”

Il surfista romano è nella top ten mondiale e non si nasconde dopo Tokyo: "Voglio restare in alto, per me i Giochi sono tutto. La spiaggia di Tahiti è una delle migliori al mondo, spero risolvano i problemi per le torri dei giudici"

di ALESSANDRO TREBBI -
22 gennaio 2024
Leonardo Fioravanti

Leonardo Fioravanti

"O fai surf o combatti". Le due opzioni che Robert Duvall, il colonnello Kilgore di Apocalypse Now, metteva in antitesi coi suoi soldati sembrano invece coincidere per Leonardo Fioravanti, la stella azzurra della tavola che a Parigi, o meglio a Thaiti, azzannerà la sua seconda Olimpiade in una delle specialità più giovani dei Giochi. Lottando per una medaglia.

Promesso sposo della modella hawaiana Sophia Wilson, Fioravanti sarà nelle acque polinesiane dal 27 al 30 luglio prossimi, sperando "di rientrare a Parigi, a Casa Italia, con un metallo al collo". Classe 1997, campione del mondo junior nel 2015, Fioravanti è la punta di diamante del surf italiano: è nella top 10 dei migliori surfisti del mondo. "E ho intenzione di restarci" racconta l’asso delle onde, la cui storia parte da molto lontano.

Un romano che si avvicina al surf: come è successo?

"Ho iniziato a Marina di Cerveteri, nello stabilimento Ocean Surf dove mi portavano i miei genitori. I proprietari Ciccio e Pallino sono surfisti e hanno messo sulla tavola me e mio fratello maggiore Matteo".

Uno sport inusuale in Italia. Per pochi?

"Ci sono migliaia di posti in giro per il mondo dove il surf è molto accessibile. In Italia il discorso è diverso, nel Mediterraneo non abbiamo onde tutti i giorni, ma non servono sempre onde alte, bastano anche di un metro. E nel futuro ci saranno sempre più piscine a onde, questo promuoverà il surf nelle città".

È stata fondamentale la figura di sua madre?

"Mi tirava fuori da scuola quando c’erano le giornate di onde alte e mi portava a surfare, è sempre stata lei il mio appoggio più grande".

La svolta?

"Nella zona di Biarritz, in Francia: alcune persone mi hanno indirizzato sulla strada giusta. Ho conosciuto i primi sponsor, da Quicksilver alla Redbull".

Anche il Mondiale Under 18 vinto nel 2015 è stato importante?

"Non solo per il risultato, sicuramente incredibile per me e per l’Italia, ma soprattutto perché venivo da un infortunio grave, con due operazioni alla schiena. Ho avuto paura: ma se lavori duro e combatti puoi raggiungere qualsiasi obiettivo".

E adesso?

"Adesso sono top 10 al mondo, numero 9 per la precisione: il traguardo più importante, raggiunto quest’anno".

Già promesso sposo. Ci racconta la storia con Sophia?

"L’ho conosciuta quando avevo 21 anni, non ero mai stato fidanzato prima, viaggiavo tantissimo e non ci pensavo. Subito però ho capito che Sophia era speciale. Stiamo molto bene insieme, quest’anno era ora di chiederle di sposarmi".

E poi vive alle Hawaii...

"Eh sì, è certamente un plus per lei e per me. Tutto il mondo del surf in inverno si trasferisce qui, io lo faccio da novembre a febbraio. Oggi posso dire di trasferirmi a casa, la nostra, fronte mare".

Lei è anche un eccellente golfista, all’All Star Match della Ryder Cup era di fianco a Djokovic, Bale, Sainz...

"Il golf è una passione del compagno di mia mamma, quando avevo dieci anni mi ha regalato le mazze. Uno sport diversissimo dal surf, ma che mi aiuta molto da un punto di vista mentale, soprattutto a recuperare dagli errori".

Ultimamente è entrato tra i soci del TGL San Francisco Golf Team.

"Sì, l’investimento col San Francisco Golf Team nella lega di McIlroy e Tiger Woods è fatto per passione, accanto a grandi personaggi dello sport come Albon o Curry".

Si è già qualificato per Parigi.

"Le Olimpiadi per me sono tutto. A Tokyo mi ero qualificato molto tardi, per Parigi invece un anno prima: posso prepararmi al meglio mentalmente e fisicamente".

In Giappone è arrivato nono, sui social ha scritto che a Parigi 2024 va per una medaglia?

"Ho imparato tantissimo dalla prima esperienza e ai Giochi oggi vado solo per una medaglia, credo in me stesso. Proprio a Tahiti sono arrivato terzo nell’ultima gara di World League, battendo tanti dei migliori: devo ‘solo’ ripetermi, su un’onda che mi piace tantissimo".

Com’è la spiaggia di Tahiti dove si svolgerà la gara olimpica? Ci sono polemiche sull’impatto della torre dei giudici.

"L’onda di Teahupo’o è una delle migliori del mondo, è un sogno. Sarà la gara più bella della storia del surf. Quello che sta succedendo adesso mi dispiace molto, ma sono d’accordo coi locali che vogliono il rispetto dei loro luoghi, del corallo, del mare: spero che si riesca a lavorare assieme".

Sarete a 15mila chilometri da tutte le altre gare...

"Non sarà un’esperienza olimpica al cento per cento, ma saremo in un ambiente stupendo e la nostra gara sarà all’inizio: spero di vincere una medaglia per arrivare a Parigi e mostrarla".

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