Brescia Calcio a un passo dal baratro, le prossime 72 ore decideranno il suo destino: chi metterà i soldi?
Sono giorni decisivi per il futuro della società biancazzurra, ci sono importanti scadenze sempre più vicine e bisogna anche definire cosa deciderà di fare il presidente Cellino che, dal canto suo, sta confermando di voler cedere il sodalizio fondato nel 1911

La protesta tifosi del Brescia in piazza della Loggia
Il futuro del Brescia è “appeso” ad alcune scadenze sempre più vicine. La prima, in ordine di tempo, è quella di venerdì 6 giugno, che rappresenta il termine per pagare l’ultima tranche stagionale di stipendi e contributi. La seconda si compirà entro giovedì 12 giugno, visto che quello sarà il giorno entro il quale la Corte d’Appello emetterà il suo verdetto sul ricorso che il Brescia Calcio ha deciso di presentare contro la sentenza di primo grado del TFN che ha penalizzato e retrocesso in serie C la società del presidente Massimo Cellino per irregolarità di carattere amministrativo.
Tra questi due “estremi” e la speranza che si possano concretizzare più che rapidamente le trattative per il passaggio di proprietà del sodalizio biancazzurro, si trovano “imprigionati” i tifosi bresciani, che sono costretti a seguire impotenti una situazione che si sta facendo sempre più delicata e che questa sera cercheranno comunque di far sentire la loro voce radunandosi a protestare in via Solferino davanti alla sede del Brescia Calcio. Per il resto rimangono in particolare evidenza le possibili prospettive societarie. Gli acquirenti che sono intenzionati a rilevare la proprietà dal presidente Cellino sembrano confermare il loro interessare a prendere in mano le sorti di un club dalla storia illustre, fondato nel 1911.
Prospettive societarie e trattative
In questo momento non trapelano voci ufficiali e i contatti vengono lasciati innanzitutto nelle mani degli avvocati, ma, in ogni caso, non si può trascurare l’appuntamento sempre più imminente con venerdì 6. Il Brescia deve reperire una somma milionaria e si sta facendo largo la preoccupante ipotesi che il patron Cellino sia poco disposto ad un nuovo, importante esborso per una società che ha ormai deciso di cedere.

Per evitare conseguenze più che delicate, a questo punto, potrebbero decidere di intervenire in anticipo gli imprenditori che vorrebbero rilevare il Brescia Calcio. Potrebbero essere proprio loro a mettere a disposizione la somma necessaria per far fronte alle pendenze senza esporre il sodalizio biancazzurro a nuove sanzioni. Il problema è che, in ogni caso, una simile decisione dev’essere presa senza altri indugi. I tempi tecnici, infatti, esigono una pronta soluzione alla questione che non deve infliggere un nuovo duro colpo alle speranze future della società biancazzurra.
L’altra seria minaccia
Sulle prospettive della quale, a dire il vero, oltre all’attesa per quella che sarà la pronuncia della Corte d’Appello, incombe un’altra seria minaccia. I termini per l’iscrizione alla nuova stagione sono stati posticipati proprio per i dubbi legati a quella che potrà essere la categoria che vedrà impegnate le Rondinelle. Non c’è però la certezza che il presidente Cellino sia, al momento, intenzionato a portare avanti tutti gli adempimenti necessari per regolarizzare la posizione. In realtà si tratta di una soluzione più che estrema e che esporrebbe lo stesso imprenditore sardo al rischio di veder svanire il valore della sua società (e quindi a perdere un’ingente cifra economica), ma, d’altra parte, è uno spauracchio che non può essere dimenticato a priori in questi primi, caldissimi giorno di giugno che dovranno costruire e regalare un futuro al Brescia Calcio 1911.
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