Lazio, Gigot: "Convinto fin da subito dalla Lazio, la seguo già da tempo"

Le parole del difensore francese in conferenza stampa

13 settembre 2024
Samuel Gigot con la maglia del Marsiglia in allenamento

Samuel Gigot con la maglia del Marsiglia in allenamento

Roma 12 settembre 2024 - Giornata di presentazioni quella di ieri in casa Lazio. Subito dopo Boulaye Dia infatti è stata la volta del difensore francese Samuel Gigot, arrivato dall'Olympique di Marisglia, a farsi conoscere alla stampa e per estensione ai tifosi biancocelesti. Il giocatore è arrivato con la formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto: 500 mila euro di spesa per il prestito e la stessa cifra fissata per il riscatto, a cui però vanno aggiunti fino a 3 milioni di eventuali bonus. Per l'esperto giocatore francese invece contratto triennale con scadenza nel 2027. Ecco parole del difensore centrale in questa sua prima conferenza stampa da laziale.

Le parole di Angelo Fabiani

A presentare il giocatore, esattamente come successo qualche minuto prima con Boulaye Dia, è stato il direttore sportivo Angelo Fabiani in prima persona il quale ha raccontato per sommi capi quelle che sono state le situazioni che hanno portato il giocatore alla Lazio e quali sono le sue capacità. "Cercavamo un difensore - afferma il dirigente laziale - con determinate caratteristiche e le abbiamo individuate in Gigot. Non è stato facile portarlo alla Lazio perché aveva molte altre richieste, poi secondo me si è informato con il suo amico Guendouzi e ha iniziato a pensarci seriamente. Fino ad arrivare a rifiutare anche altre squadre in Italia che oggi disputano la Champions League. Come società abbiamo capito subito che è un ragazzo che cercava un progetto e programma dove poter lavorare tranquillamente, non solo la gloria per se stesso. Lo ringraziamo e gli diamo il benvenuto". Anche il giocatore segue il proprio dirigente e ringrazia brevemente prima di affidarsi alle domande dei cronisti: "Capisco ancora poco l'italiano, ma preferisco parlare in francese (afferma in italiano prima di passare al francese, ndr). Ringrazio il direttore Fabiani e il Presidente per quest'opportunità, sono molto contento di essere qui".

Modelli italiani

La prima domanda per il difensore è un'impressione sulla Serie A e quali sia il suo primo impatto, oltre alle richieste di Marco Baroni. "In Italia ci sono stati sempre grandi difensori, io amo difendere e ho imparato tutto di quei giocatori. Proprio per questo sono molto felice di essere qui. Ho avuto molti allenatori italiani nella mia carriera e quello che vedo qui l'ho già fatto e visto in carriera. Sono pronto a lavorare nella linea difensiva e a fare ciò che mi chiedono. I miei modelli? Devo dire di averne avuti tanti e ce ne erano di italiani, sì, quasi tutta la vecchia generazione di difensori. Cannavaro lo seguivo fin da piccolo e cercavo anche di imitarlo in campo. Anche Nesta mi piaceva molto, sono grandi difensori italiani che hanno fatto la storia. Tra campionato ed Europa League, credo che dobbiamo fare il massimo e dare tutto in ogni singola partita per i tifosi e per il club. Poi vediamo quanta strada come Lazio riusciremo a fare sia in Serie A, sia nelle competizioni europee".

Su Guendouzi

Angelo Fabiani ha anche citato Mattéo Guendouzi come giocatore importante nella trattativa, per questo si è chiesto al giocatore l'influenza del compagno di squadra in questa trattativa. "Con Guendouzi ho parlato molto, soprattutto negli ultimi giorni. Penso non ci fosse realmente bisogno di convincermi, consideravo questa una grande sfida, ma lui mi ha dato quella spinta decisiva per accettarla. Nell'OM tutti noi abbiamo imparato che bisogna dare tutto e lo faremo anche qui, siamo felici di ritrovarci tutto qui, in questo senso Mattéo è un esempio in questo. Io posso giocare con tutti in difesa, ho visto che i centrali sono molto bravi e anche esperti. In allenamento danno indicazioni e mostrano sempre le loro qualità. Non importa chi giocherà, faremo sempre il massimo e spingiamo tutti nella stessa direzione".

Caratteristiche, aspettative, obiettivi

Difensore con il vizio del gol, ha segnato diversi gol in derby e sfide decisive, e la domanda è se sogni già un gol nel derby, parlando poi anche se come raccontava in gioventù sia un giocatore che si esalti con il clima avverso. "Ero giovane, per forza mi esaltavo con il meteo contrario, con l'età sono cambiato (scherza, ndr). Il derby è la prima cosa a cui ho pensato prima di venire qui. So che il derby è una partita importantissima e conta solo vincere. Per i tifosi è la vita, non conta segnare, ma vincere, è quella la cosa più importante".

Si è parlato anche di aspettative, di obiettivi da parte del giocatore e anche delle sue condizioni, alludendo anche a un possibile debutto contro il Verona. "Voglio lavorare con la massima umiltà. L'obiettivo primario è di mettermi in forma il più possibile. Voglio essere da subito in forma e giocare il più possibile e bene, che è la cosa più importante. Quando mi ha chiamato la Lazio ho subito pensato ad andare lì, è una grande squadra, molto conosciuta, e l'ho sempre seguita perché ho giocato anche con Marusic quando eravamo giovani e quindi ho sempre avuto un occhio su questa formazione. Sono pronto per Verona? È una domanda da fare al mister. Io devo essere al 100% per giocare. La sosta mi ha aiutato soprattutto per prendere ritmo. Sono competitivo, ho voglia di giocare e di conoscere questo pubblico. Ero allo stadio contro il Milan e c'era un'atmosfera incredibile. Sono pronto a dare il 200% in campo".

Le domande dei giornalisti sono tornate anche sul fatto di aver avuto in passato diversi allenatore italiani e di cosa loro gli abbiano lasciato: "Ho sentito tanto la preparazione fisica con loro, si correva tanto, ma abbiamo fatto anche diversa tattica. Ognuno ha un modo diverso di vedere il calcio e ho imparato qualcosa da tutti, la cosa comune è che avevano sempre voglia di vincere. Questo l'ho sempre amato in tutti".

L'ultima domanda per Gigot gli ha chiesto delle sue aspettative su questa Serie A, facendo riferimento alla semifinale di Europa League dello scorso anno contro l'Atalanta. "La sfida più dura della carriera è sempre la prossima. La qualità delle squadre italiane è evidente e dovrò dimostrarmi all'altezza. L'Atalanta era una squadra che pressava tanto e in Italia non sono gli unici. Sono arrivato con l'umiltà giusta e con l'idea di dare il massimo, voglio far valere le mie qualità".

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