Modena in bilico: tra sogni playoff e rischio playout contro Brescia
Il Modena affronta la Carrarese in una partita decisiva per mantenere vive le speranze playoff e allontanare il rischio playout.

Palumbo e Pedro Mendes nel corso della gara con la Reggiana (fotofiocchi)
La stagione dei canarini si può paragonare ad un castello di carte. Faticosamente si arriva ad alzarlo fino a un’altezza interessante, poi improvvisamente la struttura denuncia ogni volta la sua fragilità crollando al suolo. Giovedì il Modena, dopo la prova di Bari che aveva autorizzato ancora una volta il sogno playoff, ha rovinato tutto o quasi, questa volta con l’aggravante, non da poco per la verità, di averlo fatto nell’unica partita che, per motivi che sarebbe superfluo spiegare, non doveva assolutamente sbagliare. Per lo meno non in questo modo. Due ore dopo la fine della gara, erano tanti i volti delusi (non arrabbiati, questa è la cosa che deve far riflettere) di tanti tifosi canarini rimasti sul piazzale dello stadio. E, aggiungiamo noi, al termine di una partita che aveva portato al Braglia, al netto dei supporters granata, dodicimila modenesi, di cui almeno la metà che aveva acquistato il biglietto, chissà se avranno la voglia di rifarlo per il match col Brescia di venerdì sera... Ma ormai quello che è fatto è fatto. Detto poi che giocare il primo maggio contro la Reggiana non porta bene (due ko in due anni), ora la truppa di Paolo Mandelli, sgomberate le macerie, tra quarantotto ore dovrà provare a ricominciare (senza gli squalificati Mendes e Palumbo: il primo ha preso due giornate dal giudice sportivo (e 3mila euro di ammenda, multa da 10mila euro anche per il club), il secondo una.
Servirà una nuova ricostruzione sul campo di una Carrarese che sull’insidioso fondo in sintetico dello stadio dei Marmi ha posato le fondamenta di una salvezza ormai ad un passo e che, staccata di soli tre punti dai gialli, potrebbe a sua volta sentirsi autorizzata a sognare qualcosa di più. Come il Sudtirol del resto, che abilmente guidato dal senatore Fabrizio Castori, dopo aver sbancato Palermo ha raggiunto in classifica proprio gli apuani a quota 41 e sta pilotando gli altoatesini a un finale di campionato che rischia di essere col botto.
Ma torniamo al Modena: il ko del derby (a proposito, secondo ruzzolone consecutivo in casa) è coinciso con le contemporanee sconfitte di Bari e Cesena, e i gialli, forti di una migliore classifica avulsa, se il campionato finisse oggi sarebbero all’ottavo posto. Ma siccome la salvezza non è ancora matematicamente blindata, l’impresa corsara del Brescia a Cittadella ha diminuito a sei punti il vantaggio sulla zona playout e saranno proprio le rondinelle, presumibilmente con la stessa fame di punti mostrata giovedì dalla Reggiana, a far tappa al Braglia alla penultima giornata. Insomma, il Modena è tornato di nuovo in bilico tra fortunatamente remote, ma aritmeticamente possibili, paure di farsi risucchiare, ad avere ancora intatte le chanche per dare quel senso alla stagione che sinora è sempre mancato sul più bello.
A questo punto la gara di domani a Carrara diventa uno spartiacque, stavolta quasi decisivo, e dirà se i canarini vivranno, dopo il match in terra apuana, gli ultimi centottanta minuti del campionato con ambizione, abulia oppure un pizzico di paura. Certo a quest’ultima ipotesi non vorremmo proprio pensare, ma anzi, numeri alla mano, è in fin dei conti giusto dare ancora credito a una squadra che, va detto, nei momenti di difficoltà ha sempre saputo reagire e ricostruire il castello di carte danneggiato, soprattutto dopo un terremoto intenso come quello del derby. Il passato non ritorna, rotta verso Carrara.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su