Ssc Ancona: Pressione sulla Dirigenza tra Contestazioni e Trattative con Di Paolo
Nuove scritte contro Recchi mentre Polci e Manciola trattano con Di Paolo per l'acquisizione dell'Ancona.

La nuova scritta comparsa proprio accanto agli uffici del presidente
Nuove scritte di contestazione, stavolta in direzione di Antonio Recchi, mentre Massimiliano Polci e Andrea Manciola si sono incontrati a Roma con il potenziale acquirente dell’Ancona, Alessandro Di Paolo. Sale la pressione sulla dirigenza dorica, invitata a lasciare la società: ieri mattina sotto alla sede dell’agenzia viaggi Criluma, di Antonio Recchi, sono comparse nuove scritte "Recchi vattene" anche sopra a quelle mascherate nell’ultima circostanza. Un segnale forte da parte della tifoseria in contestazione che, dopo lo striscione appeso fuori dalla Rays qualche giorno fa, nella notte tra martedì e mercoledì ha replicato il proprio disappunto e la propria rabbia indirizzandoli, stavolta, verso il presidente Recchi.
In questo clima difficile per la Ssc Ancona, Massimiliano Polci e Andrea Manciola hanno incontrato ieri a Roma in tarda mattinata Alessandro Di Paolo, un incontro di circa un’ora e mezza dal quale sono scaturite diverse indicazioni che saranno riportate domani nel corso del consiglio direttivo. Un consiglio che sarebbe stato fissato nella sede della Criluma ma che, alla luce delle ultime scritte, potrebbe venire dirottato altrove per questioni di sicurezza. Nulla trapela sul confronto a Roma con Di Paolo, o quasi: l’imprenditore romano, infatti, avrebbe confermato le sue buone intenzioni nei confronti di Ancona incontrando nuovamente di persona Polci e Manciola, ma appare chiaro che prima di fare le sue mosse e prima di investire nel capoluogo marchigiano voglia vederci chiaro.
Voci provenienti dalla Capitale, infatti, sosterrebbero che Di Paolo prima aspetti l’uscita di Marconi e poi possa dettare le sue regole per l’ingresso in società. Dall’altra parte, però, Marconi vorrebbe avere la certezza di poter uscire senza doversi fare carico delle somme che mancano per chiudere in pareggio la stagione, circa 300mila euro, dunque 150mila da versare per ciascuno dei due soci. Marconi, in altre parole, vorrebbe uscire di scena con la certezza di non dover più immettere liquidità nelle casse societarie.
Di questo e d’altro si parlerà nel corso del direttivo fissato per domani, durante il quale Polci e Manciola spiegheranno le intenzioni di Di Paolo e riporteranno le sue richieste per poter assumere la guida dell’Ancona. Di Paolo detta le condizioni, dunque, e se non troverà lungo la sua strada quello che richiede, allora potrebbe anche succedere che non se ne faccia nulla. D’altra parte i tentennamenti di Stefano Marconi degli ultimi periodi, i dubbi se uscire o non uscire dalla società dopo che nel corso dell’ultimo direttivo, forse in un momento di sconforto, aveva ribadito di voler lasciare, non favoriscono certo la strada di chi voglia entrare in società rilevandone il controllo.
La pressione sui dirigenti biancorossi però, alla luce anche dello striscione di lunedì e delle scritte di ieri mattina, è in costante aumento e questo potrebbe spingere la sponda Marconi a prendere una decisione definitiva, lasciando il controllo a Polci che, a quel punto, agevolerebbe l’arrivo di Di Paolo. E poi c’è sempre la strada del sindaco Silvetti, che resta in attesa di capire cosa decideranno i due soci biancorossi e che non si muoverà se non su richiesta e mandato degli stessi. Un bel cubo di Rubik da risolvere facendo andare ogni tassello al suo posto. Il direttivo di domani potrebbe rappresentare la svolta decisiva.
Giuseppe Poli
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