Calendari impossibili, così si massacra lo spettacolo

Per carità, ci sono lavoratori che stanno molto peggio. Ma con questa programmazione a nessuno sportivo si possono chiedere gesta da campione ogni volta

di DORIANO RABOTTI -
10 ottobre 2023
Max Verstappen stremato dal caldo in Qatar (Ansa)

Max Verstappen stremato dal caldo in Qatar (Ansa)

Roma, 10 ottobre 2023 – Un film di culto di Sidney Pollack con Jane Fonda, fine anni sessanta, si intitolava “Non si uccidono così anche i cavalli?“. Parlava delle maratone di ballo ai tempi della Grande Depressione, un modo per guadagnare da vivere per alcuni poveracci disoccupati.

Ecco, il mondo dello sport professionistico è sicuramente molto diverso, fin troppo ricco, a volte viziatissimo. Eppure c’è un dato che negli ultimi anni sta peggiorando in modo evidente: nel nome dello spettacolo da offrire al pubblico e agli sponsor, i calendari di quasi tutti gli sport stanno diventando insostenibili per gli atleti, che in teoria sono i protagonisti dello spettacolo. Domenica in Qatar i piloti di Formula 1 hanno denunciato condizioni di caldo impossibile, uno ha vomitato dentro il casco; la Motogp che ha raddoppiato le gare con la Sprint del sabato ha anche moltiplicato gli incidenti ai suoi piloti, anche se Bezzecchi si è rotto al Ranch in allenamento.

I pallavolisti che hanno giocato fino a domenica in nazionale ora dovranno tuffarsi nel campionato e appena finito quello dovranno fare la Nations League per andare ai Giochi: alcuni di loro alla fine avranno giocato per due anni di seguito. E il calendario professionistico dei ciclisti, iniziato a gennaio, si concluderà in ottobre.

Per carità, ci sono lavoratori che stanno molto peggio. Ma a nessuno sportivo si possono chiedere gesta da campione ogni volta, con calendari come questi.

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