Le pagelle del Gp Australia: Sainz clamoroso, la Ferrari fa sognare. I voti di Leo Turrini

Prima doppietta sotto la gestione di Fred Vasseur. Non giudicabile Verstappen, tracollo della Mercedes

di LEO TURRINI -
24 marzo 2024
Sainz festeggia la vittoria in Australia

Sainz festeggia la vittoria in Australia

Melbourne, 24 marzo 2024 – La Ferrari domina il Gp di Australia: doppietta tutta rossa con Sainz e Leclerc davanti a tutti. Ritirato dopo una manciata di giri il campione del mondo Max Verstappen. Ecco le pagelle di Leo Turrini.

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Sainz trionfa nel Gp di Australia, doppietta Ferrari: Leclerc è secondo. Verstappen ritirato

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10 SAINZ. Finire sotto i ferri del chirurgo evidentemente gli fa bene! Semplicemente clamoroso, dall’inizio alla fine. Per come guida, per come gestisce i postumi dell’intervento all’appendicite, per come va a vincere. Mai visto un separato in casa così forte. Che sia motivato anche dalla voglia di far capire a John Elkann e a Fred Vasseur che hanno sbagliato scelta per il 2025?…

9 LECLERC. Di sicuro un po’ gli brucia: vince la Ferrari ma non è quella guidata da lui. Facile dire che ha pagato dazio per l’errore in qualifica, ma è stato onesto ad ammettere che Sainz era imbattibile. E intanto la vetta del mondiale non è più un miraggio irraggiungibile…

9 VASSEUR. Primo uno-due Rosso sotto la sua gestione. Mica poco. Può essere la svolta per il sempre ilare manager francese: nel senso che la Ferrari continua a progredire nelle prestazioni e finalmente strategie e pit stop sono all’altezza delle tradizioni.

8 NORRIS. Per un po’ immagina di poter persino dare fastidio ai ferraristi, ma era chiedere troppo. Governa con attenzione la situazione, confermando la sua maturità e consolidando i progressi della McLaren. Ma è costretto a rinviare ancora l’appuntamento con la prima vittoria.

7 HULKENBERG. A suo modo è un personaggio. Non più giovanissimo, per usare un eufemismo, riesce a portare la Haas in zona punti, correndo con una tenacia che non è condizionata dalla carta di identità. Molto bravo.

7 ALONSO. Vecchiaccio irriducibile. In pista Fernando regala sempre emozioni, anche se con questa Aston Martin di soddisfazioni se ne prenderà poche. Ma continua a battersi e a sbattersi perché si è messo sul mercato, con Mercedes e forse anche Red Bull in cerca di un driver per il 2025.

7 TSUNODA. Il giapponese di Faenza sta dominando il duello con Ricciardo all’interno della ex Minardi. Va a prendersi un buon risultato e alla vigilia di Suzuka, suo Gran Premio, questa per Yuki è una bella iniezione di fiducia. Sogna la Red Bull anche lui per l’anno prossimo.

6 HAMILTON. L’impresa di Sainz naturalmente scatena infinite discussioni sulla scelta Ferrari per il 2025. Nel frattempo Lewis si intristisce nelle retrovie, mortificato da una Mercedes deprimente. Poi è costretto al ritiro. Si consolerà pensando che la Rossa che lo aspetta promette bene…

5 PEREZ. Il suo capitano olandese esce subito di scena ma il gregario messicano getta al vento la chance di balzare al comando del campionato. Anonimo, condizionato da una Red Bull che non era all’altezza delle solite esibizioni. Ma lui ci mette troppo poco del suo.

NG VERSTAPPEN. Dopo due anni resta a piedi. Prima o poi doveva capitare, anche in Red Bull talvolta sbagliano. L’olandese resta ovviamente favorito per il titolo, ma può darsi che dovrà faticare più del previsto. E questo è sicuramente un bene non per lui, ma per l’intera Formula Uno, che non sopporta la noia.

0 WOLFF. Il declino della Mercedes sta diventando imbarazzante. Può essere che Hamilton abbia perso motivazioni dopo l’annuncio in Rosso, ma ormai è chiaro che per la terza stagione consecutiva la Freccia d’Argento non è competitiva. Anche Russell, botto finale a parte, fa una fatica tremenda. Prospettive molto molto nebulose per il team.

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