Leclerc chiama Newey: "Sarebbe il top". Il progettista annuncia: resto in Formula 1

La Ferrari insiste per il mago ormai ex Red Bull. Da oggi a Imola le prove libere del Gp, le Rosse arrivano con soluzioni nuove

di LEO TURRINI -
17 maggio 2024

Imola, ci siamo. Scusate il ritardo: la tragedia dell’alluvione non può essere dimenticata, però il ritorno della F1 sulla pista dedicata a Enzo e Dino Ferrari è anche il segnale di una ripartenza. Letterale e metaforica.

Imola, ci siamo. La Rossa non vince qui dal 2006, una impresa firmata Schumi. Fatalmente il pensiero del popolo evoca Carletto, l’amatissimo Leclerc. Ma prima, accidenti!, tocca parlare di Leonardo Da Vinci, al secolo Adrian Newey.

"Tornerò". Giusto ieri, l’ormai ex progettista Red Bull ha sparso indizi sul suo futuro. "Non lo credevo possibile, ma accadrà: resterò in Formula Uno, con un altro team". Ipse dixit. Serve altro?

Carletto. E quindi, inevitabilmente, Leclerc si è avvicinato al Gp dell’Emilia Romagna parlando del Genio nel mirino di John Elkann. Ha detto Carletto: "Ogni team vorrebbe Adrian in squadra. Newey sarabbe un valore aggiunto per noi. Si tratta di un’opportunità, ma comunque non sarebbe lui a dettare ciò che succederà nei prossimi anni. Vedremo se riusciremo a portarlo a Maranello. Se fai il pilota, Adrian è uno degli ingegneri con cui prima o poi ti piacerebbe lavorare. Io lo conosco bene, talvolta parliamo, sarebbe interessante avere un obiettivo in comune…".

Le novità. Intanto però c’è il presente. La Ferrari porta a Imola il primo pacchetto di aggiornamenti sulla SF24. Grande l’attesa, anche perché a Miami la Red Bull è stata sì battuta, ma dalla McLaren di Lando Norris.

Ancora Leclerc: "Non posso sapere esattamente quale sarà l’effetto degli sviluppi sulla macchina, mi auguro sia buono. I test li abbiamo svolti al simulatore. La nuova configurazione deve rappresentare un passo avanti, ma dobbiamo tenere i piedi sulla terra. Mi auguro che i progressi che ci aspettiamo saranno confermati qua a Imola. Non è la pista ideale per introdurre aggiornamenti, nel senso che forse non vedremo tutto il miglioramento che ci potrà dare. Dovremmo aspettare altre piste per valutare il pacchetto".

Sainz. Carlitos invece ha esternato il suo malumore per la penalità rimediata a Miami: "I piloti a volte non capiscono le sanzioni e in Florida è capitato a me. Al via a Miami Perez ha perso il controllo della vettura e ha quasi buttato fuori due piloti alla partenza, e non c’è stata alcuna conseguenza. La mia gara, come quella di altri, è stata compromessa lì, eppure non è stato penalizzato. Io più tardi ho perso minimamente il controllo della vettura superando Piastri: purtroppo ho danneggiato la sua ala e lui ha perso 15 posizioni e io ho preso una penalità di 5 secondi. Penso che non si dovrebbe guardare all’esito per infliggere la punizione, ma in questo caso è stato così. Sono convinto che non sarei stato penalizzato se non avessi danneggiato l’ala di Oscar. Le conseguenze continuano a influenzare le penalità, ed è qualcosa che non condivido, mi sconcerta e a volte fatico a comprendere".

Difficile dargli torto.

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