L’invasione dei tifosi al Gp. Ecco la magia di Imola. Una F1 dal volto umano

Pubblico e vip da record, l’obiettivo di tutti è fare restare qui il Circus . Il ferrarista Leclerc scatena i fans al ristorante stellato San Domenico .

di VALERIO
20 maggio 2024

Ecco la magia di Imola. Una F1 dal volto umano

Baroncini

La collina della Rivazza, colorata di rosso sangue come negli anni del miracolo ferrarista e piena come nei giorni delle liturgie pagane di Vasco Rossi, non respira piano e, per fare rumore, trascina Imola oltre duecentomila presenze. Un’invasione per dire che il Gp di Formula 1 deve restare qui, sul Santerno insidiato dai petrodollari: per ora il contratto mette al sicuro il 2025 e resta sul piatto il 2026, con il recupero dell’edizione cancellata per l’alluvione della Romagna nel maggio di un anno fa. Ma poi?

Nei paddock vip c’è un mondo variegato: l’attore Hugh Grant in camicia chiara e l’imprenditore Flavio Briatore, lo chef tristellato Massimo Bottura e il re delle due ruote Pecco Bagnaia, lo showbiz con Barbara D’Urso, Gianluca Vacchi ed Ema Stokholma, il calcio con Alessio Romagnoli (Lazio), l’ex giocatore Moreno Mannini e l’ex arbitro Nicola Rizzoli dopo la parata da Champions del Bologna di Joshua Zirkzee. Tutti segnali che dimostrano come Imola non solo sia viva, sia ripartita, ma, come conferma anche la storica curva Tosa sold out, gridano di un riscatto per tutto il territorio.

Che fosse un’edizione diversa lo si era capito già dall’indotto (270 milioni di euro, "C’è voglia di riscatto", ribadisce il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini), dall’assalto per le prove di venerdì e da una notte da febbre del sabato sera con le piazze imolesi stracolme. Istantanea raccolta al ristorante due stelle Michelin San Domenico, proprio sabato: all’interno c’è il ferrarista Charles Leclerc con fidanzata, mamma, assistente, amici e il cane Leo. Ha prenotato venerdì sera, il ristorante è strapieno (ai tavoli Toto Wolff con amici, Yuki Tsunoda, Flavio Briatore con il ceo di Msc, sponsor del Gp) dunque mangia nella cantina dei frati domenicani: detto così non suona benissimo, mentre in realtà è uno degli chef’s table più esclusivi, uno dei caveau del buon bere più importanti al mondo.

Arrivano tortellini con crema di piselli e prosciutto di Parma, filetto di vitello con verdure, no dolci ma al calice una Coca Cola (l’abbinamento non è propriamente stellato, ma a Charles si perdona tutto). La sua Ferrari bianca numero 16 viene però notata: in un attimo fuori dal locale si raggruppano centinaia di curiosi. "Gli abbiamo chiesto se volesse uscire dall’ingresso secondario – racconta chef Max Mascia –, ma lui ha detto che di no, visto che i fan erano lì per lui". E così è stato: "Doveva a quel punto muoversi dal giardino in retromarcia, l’ho aiutato come ‘parcheggiatore’ a fare manovra fra 400 persone. ‘Sterza, bravo’: gli ho detto così. E ho pensato che stavo spiegando a Leclerc come si guida", scherza Mascia. Applausi, tifosi in delirio.

I piloti tornano umani, escono dai motorhome. La sensazione è che sia anche finita la stagione della Formula 1 impenetrabile: dalla fan zone alla libertà di movimenti, non c’è più la torre d’avorio di idrocarburi e celebrità. Qualche filtro è caduto. Lo stesso Charles Leclerc, d’altronde, lo dice senza paura: "Imola è un po’ casa mia, alla fine". E dal San Domenico è tornato a... casa con un piatto in vetro proprio a forma di circuito: "Lui ha autografato il mio cappellino, io il piatto", sorride chef Mascia.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su