Regna Leclerc: "Piangevo sotto il casco"

Il monegasco vince per la prima volta a Montecarlo: "Pensavo a mio padre e a Jules Bianchi, vedevo i miei amici sulle terrazze"

di LEO TURRINI -
27 maggio 2024
Regna Leclerc: "Piangevo sotto il casco"

Regna Leclerc: "Piangevo sotto il casco"

E venne il giorno. "A tre giri dalla fine mi sono accorto che in uscita dal tunnel non vedevo più tanto bene. Poi ho capito: erano le lacrime, stavo piangendo sotto il casco…"

E venne il giorno. Charles Leclerc non ha vinto solo il Gran Premio di casa sua. Non ha solo interrotto un digiuno personale lungo quasi due anni e una astinenza Ferrari nel Principato che durava dal 2017.

No. Ieri Carletto ha vinto la scommessa della vita.

"Per loro". In momenti così, i sentimenti esondano, tracimano, travolgono. Fra le lacrime, in mezzo al delirio popolare, Leclerc continuava a ripetere due nomi.

Hervé e Jules. Il papà, prematuramente spentosi nel 2017. E il primo maestro, quel Bianchi ucciso dalle ferite riportate in un assurdo Gran Premio del Giappone del 2014 (morì l’anno dopo, senza avere mai ripreso conoscenza).

"Eh, mio padre ha sempre incoraggiato la mia passione per le corse, veniva a prendermi da scuola per portarmi a gareggiare con i kart. Ho pensato a lui mentre non vedevo l’ora che calasse la bandiera a scacchi, a quanto sarebbe stato felice per me e con me. E ho pensato anche a Bianchi, che è stato il primo a darmi dei consigli preziosissimi. Se il destino non fosse stato tanto crudele con lui, sarebbe sicuramente diventato campione del mondo, perché possedeva una sensibilità pazzesca al volante di qualunque vettura".

Lo stress. Settanta e giri davanti, senza dover cambiare le gomme, perché le aveva sostituite prima della partenza bis. Carletto è stato perfetto nella gestione dell’evento, ma aveva il cuore in gola. Temeva un agguato della mala sorte, non di rado cattiva con lui. "Adesso faccio fatica a spiegarlo con le parole, Monaco è una gara talmente difficile. Io per due volte ero partito in pole senza vincere e la memoria mi rendeva nervoso. Adesso questa vittoria è ancora più bella. È la gara che mi ha fatto sognare di essere un pilota di F1, non mi stancherò mai di ripeterlo…"

Il grazie. Festeggiato da tutti, dalla fidanzata Alex e dal fratello in particolare, Leclerc ha reso omaggio ai meriti della squadra, da ferrarista vero.

"Avevamo tanto margine, ma dovevamo fare 78 giri con le stesse gomme, la gestione è andata bene. La vettura è stata fantastica. È stato fatto un lavoro eccezionale negli ultimi mesi. La gente? Un enorme ringraziamento, c’erano così tante persone che conosco sulle terrazze, hanno significato tanto per questa gara. Ho vinto anche per loro, ho vinto con il cuore".

Chi è. Per gli immemori, adesso. Charles Leclerc è nato nel 1997 a Montecarlo da papà Hervé, pilota di Formula 3, e da mamma Pascale.

Campione della GP3 2016 e della Formula 2 2017, ha fatto parte dal 2016 al 2018 della Ferrari Driver Academy e nel 2018 ha debuttato in Formula 1 per la Sauber, passando dal 2019 in forza alla Scuderia Ferrari con cui si è laureato vicecampione del mondo nel Campionato mondiale di Formula 1 2022.

Ha collezionato 24 pole position (solo Schumi meglio di lui nella storia Ferrari) e ha vinto 6 GranPremi.

Ne vincerà ancora. Scommettiamo?

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