Margherita Granbassi fa le carte alle Olimpiadi: "Le fiorettiste sono tutte da podio"

Presentata la programmazione tv di Discovery+ per i Giochi di Parigi, l'ex campionessa di scherma, talent della piattaforma per l'Olimpiade, ha parlato della squadra azzurra e della portabandiera Arianna Errigo

di GIULIANA LORENZO
18 luglio 2024
Il team di Discovery + con Alessandro Araimo, Managing Director Warner Bros. Discovery Ita

Il team di Discovery + con Alessandro Araimo, Managing Director Warner Bros. Discovery Ita

Roma, 18 luglio 2024 – Due partecipazioni olimpiche, due medaglie di bronzo (individuale e di squadra) nel fioretto a Pechino 2008: Margherita Granbassi ha sempre fatto parlare le sue stoccate. Ora, che la pedana è più lontana visto che ha ormai smesso, vestirà i panni di telecronista in occasione dei Giochi Olimpici di Parigi. È, infatti, una dei talent scelti da Warner Bros. Discovery, casa dell’Olimpiade che trasmetterà la rassegna su Discovery +. In vista delle imminenti gare, la triestina, ha così fatto qualche pronostico e raccontato le sue emozioni. È passata dall’altra parte della pedana, ovvero alla telecronaca: si emoziona? “Quando ho iniziato con le telecronache avevo un po' paura e temevo di avere una sorta di effetto nostalgia...di essere la vecchia che dice ‘eh, hai i miei tempi…’ o di avere una sensazione di malessere. Invece, è stato da subito molto emozionante e sono sempre stata affiancata da grandi professionisti, questo è un bell'insegnamento. Mi sono emozionata tanto e spesso mi sono rivista in certe situazioni. In altre, ho fatto i conti col passato, ho riprovato o mi sono ricordata emozioni che io stessa ho vissuto, è veramente bellissimo. La tensione non è la stessa, c’è sempre la paura di sbagliare, però è molto divertente poter condividere con un gruppo di lavoro le emozioni di tutti gli sport”. Guardando alla cerimonia olimpica, c’è già la scherma grazie alla Portabandiera Errigo

”La scherma è uno sport che ha dato tante soddisfazioni all'Italia e sono state diverse le portabandiera che hanno avuto l'onore di sventolare il tricolore alla manifestazione d'apertura. Ricordiamo Giovanna Trillini (Atlanta 1996, ndr), Valentina Vezzali (Londra 2012, ndr), adesso Arianna Errigo. Credo che abbia dentro di sé una soddisfazione grande. È un ruolo che si è assolutamente meritata e l'ho sentita entusiasta, orgogliosa, ma nello stesso tempo responsabile e serena. Mi auguro che con questo mood si approcci alla gara. Le manca un alloro importante, non so se Arianna vada a Parigi con quel pensiero, con quell'ossessione, non credo, perché è una ragazza che veramente ha fatto tantissimo, ha un curriculum di cui andare super orgogliosa. Spero che possa dare tutto quello che è in grado di dare, senza avere rimpianti una volta che scende dalla pedana». Le manca l’oro individuale, ma già arrivare a una medaglia sarebbe l’ennesimo traguardo…

“Non so sinceramente quali siano i suoi obiettivi, me li immagino, ma davvero quello che più conta, parlo anche per esperienza personale, è arrivare su una pedana olimpica dando tutto quello per cui hai lavorato negli anni. Nel suo caso, c'è anche un'organizzazione familiare particolare (ha due gemelli, ndr), per cui probabilmente si porta dentro tante cose, tante emozioni. È una nuova Arianna perché la sua vita è molto cambiata in questo triennio e deve cercare, come tutti, di dare il massimo, di esprimere le proprie potenzialità che noi dobbiamo poter respirare e vedere sulla pedana”. In generale, su chi punterebbe oltre Errigo?

"In generale il fioretto femminile ha tre potenziali individualità che possono ambire alla medaglia d'oro o comunque al podio. C’è ad esempio, Alice Volpi che tra l'altro alle Olimpiadi di Tokyo arrivò quarta, fu una delusione cocente: l'Olimpiade è l’unica competizione in cui combatti per vincere la medaglia di bronzo, altrimenti è un bronzo a pari merito come succede al Mondiale o agli Europei. Spero che quella delusione la motivi per cercare di dare il massimo. Abbiamo anche Martina Favaretto che è un outsider fino a un certo punto: è stata capace di vincere le gare di Coppa del Mondo, di fare tanti podi. Abbiamo visto l'anno scorso, al Mondiale di Milano, il podio tutto tricolore: sarebbe bellissimo che riuscissero tutte e tre a centrare un obiettivo così grande. C’è poi la squadra maschile e in generale c’è tanto ricambio. Chiaramente ci si aspetta tanto da chi ha già fatto qualcosa di importante come Tommaso Marini, campione Europeo e del Mondo in carica. L’ho detto, lo dico sempre la scherma è uno sport tanto particolare per cui si possono fare pronostici, ma i pronostici possono essere anche facilmente ribaltati dai fatti»

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