Alcaraz, un re spagnolo a Londra. Il fuoco di Djokovic non si accende. E a Wimbledon Carlitos fa doppietta

Partita dominata dal 21enne iberico, che vince in tre set il secondo Slam del 2024 subito dopo il Roland Garros. Poi i complimenti a Nole: "Dopo l’operazione hai fatto qualcosa di incredibile". Il serbo: "Deluso, ma passerà".

di GABRIELE TASSI -
15 luglio 2024
Il fuoco di Djokovic non si accende. E a Wimbledon Carlitos fa doppietta

Il fuoco di Djokovic non si accende. E a Wimbledon Carlitos fa doppietta

Nel silenzio della sconfitta il fuoco di Nole non si accende neanche un attimo. Solo una manciata di mesi fa lo avremmo sentito gridare a arrabbiarsi, ma l’ex numero uno del mondo perde la sua terza finale di Wimbledon quasi senza batter ciglio. Dall’altra parte c’è un’Alcaraz straripante, che si conferma campione sull’erba sacra di Church Road dopo una partita dominata per 6-2, 6-2, 7-6. Ventuno anni e quattro Slam: superati in un batter di ciglio i Major di Murray e Wawrinka gli unisci due giocatori riusciti in questi anni a mettere i bastoni fra le ruote ai ’mitici tre’ Nole, Federer e Nadal.

Carlitos alza e bacia quel trofeo color oro, ricevuto direttamente dalle mani della principessa di Galles, Kate Middleton, alla sua seconda uscita pubblica dopo la malattia. Una sorta di faccia faccia prima della finale fra Spagna e Inghilterra degli Europei.

Alcaraz in tutta l’innocenza dei suoi 21 anni fa un po’ l’imbarazzato. A chi gli chiede come abbia fatto la doppietta Roland Garros-Wimbledon risponde: "Ci sono riuscito lottando, credendoci". Doverosi poi i complimenti al suo avversario: "Hai fatto qualcosa di incredibile". Sì, quell’operazione al ginocchio sembrava aver messo Novak fuori dai giochi. Ma da alieno qual è con il suo team ha messo in piedi un recupero furioso capace di portarlo fino alla finale.

Il match è totalmente a senso unico e il primo game un fiume: 20 punti e 15 minuti di durata, con Alcaraz che si guadagna subito il break. Nole sottotono, soprattutto dal lato del rovescio, il suo colpo più incisivo. Lo spagnolo conduce in controllo per due set di fila.

Un piccolo sussulto si vede solo nel terzo e decisivo parziale. Sul 5-4 il 21enne di El Palmar ha 3 chance per diventare subito campione, ma il braccio trema e Djokovic gli strappa il servizio per la prima volta. Trionfo solo rimandato però, perché al tie-break Carlitos è cinico quanto basta e fa il bis con il titolo dello scorso anno. Classifica? Tutto si è chiuso come lo scorso anno, quindi posizioni ’congelate’ e il trono di Sinner non a rischio (per il momento).

"Il mio livello non era sicuramente al top, ma Carlos ha un gioco così completo che ha meritato la vittoria". Parla il campione serbo, dal 2018 ininterrottamente si è giocato ogni anno il titolo dello Slam londinese: "Devo essere orgoglioso, anche se in questo momento c’è un po’ di delusione – prosegue il 24 volte campione Major –. Probabilmente me ne renderò conto fra qualche giorno di cosa sono riuscito a fare. Giocare su questi campi resta per me un sogno: ogni volta è come la prima".

A guardarlo dalla tribuna ci sono la moglie Jelena e i figli Tara e Stefan. E Djokovic chiude proprio parlando con quest’ultimo, che in questi giorni è stato visto palleggiare spesso con lui: "Non so se vorrai fare i tennista e io avrò i nervi per seguirti come un coach, ma se lo vorrai, io sarò qui per te".

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