Ci pensa sempre Jannik. Rimonta da eroe Davis, doppio-sogno con Matteo
Il numero uno del mondo entra e ribalta il match contro l’Argentina. La favola continua domani alle 13, in semifinale c’è l’Australia di Hewitt. .
Si riannoda il filo di un’avventura cominciata un anno fa. Come nel 2023 Jannik Sinner entra, ribalta le sorti di una partita, e fa la differenza da vero numero uno. Era successo l’anno scorso contro l’Olanda: giocò, sotto 1-0 prima il singolare, poi il doppio, centrando la semifinale. E’ successo anche ieri a Malaga, contro un’Argentina con il fuoco nel petto. Una sfida partita in salita, con il blackout al debutto di Musetti. Una sfida che Sinner riporta subito in parità, poi la scelta di capitan Volandri, che fa discutere ma fa la differenza. Schiera la strana coppia Sinner-Berrettini per il doppio al posto dei rodati Bolelli e Vavassori. Il coraggio aiuta gli audaci. E fa tirar loro un sospiro di sollievo.
La partita. A volte ci sono geni inaspettati pure dove sembra impossibile trovarli. Musetti-Cerundolo non è solo una sfida, ma un gioco di contrasti, un calvario azzurro (6-4, 6-1 per l’argentino), che gela il tifo tricolore. Il bel tennis non vince contro il soldato della terra: due giocatori quasi agli antipodi. L’argentino figlio d’arte aveva il futuro già scritto, con mamma e papà tennisti. L’azzurro, figlio di un operaio del marmo e di un’impiegata ha trovato il talento dentro di sé, quei ‘geni’ che l’hanno portato anche alla medaglia olimpica. Nel grande confronto di stile a Malaga è Lorenzo a mettere subito la testa avanti, con il break acciuffato in partenza. Francisco non ci mette molto però ad armarsi dell’amor di patria albiceleste e a rimontare. E’ un forcing pazzesco quello di Cerundolo: gioca sempre in pressing su Musetti, con i piedi vicinissimi al campo, fino a issarsi a palla break nel quinto game, che poi Lorenzo riesce ad annullare. Partita di grande equilibrio, giocata sul filo del rasoio, sofferta soprattutto sui turni di battuta del carrarino, che con un doppio fallo e una palla a mezza rete finisce sotto per 3-4. E’ come se una maledizione aleggiasse sui turni di battuta dei due giocatori, perché subito dopo Lorenzo si riprende il maltolto, ma la tranquillità non dura nemmeno il tempo di un game, e siamo daccapo sul 4-5. A quel punto per Cerundolo – sfruttando anche i gradi dello sfavorito – chiudere il primo set è un gioco da ragazzi. L’azzurro sembra un po’ prigioniero del proprio gioco, bellissimo, ma subisce la pressione dell’argentino che prende subito il comando anche alla ripresa. Cerundolo è un fiume in piena, spinto dal boato del tifo sudamericano, che a Malaga non manca. In un attimo, davanti a un Musetti impotente, sale sul 6-2.
Sinner scende in campo d’un azzurro acceso, nell’abbigliamento e negli intenti. La missione è salire sull’1-1 e Jannik non si fa pregare, piegando al suo ritmo il tennis da fondocampo di Sebastian Baez per 6-2, 6-1. Il 23enne di Sesto Pusteria si è ben adattato alla velocità dei campi di Malaga: dopo il master appena conquistato macina ritmo Davis a ogni colpo: basta un break a zero nel quarto game per far subito svoltare il primo set. Il segreto è un concentrato di potenza, ribattere ogni colpo per Baez è come incassare l’attacco di un pugile. La resistenza estrema dell’argentino viene definitivamente piegata con il break sul 5-2 mentre la palla di Jannik schiocca e risuona forte nello stadio di Malaga. E il secondo parziale è un dominio a senso unico: mentre l’intera panchina dell’Argentina si ritira in conclave per elaborare una strategia che possa scardinare l’Italia, Jannik Rock suona l’assolo. Cinque game di un treno in corsa, con la voglia di restare attaccato al match dell’avversario che affiora di tanto in tanto. Sul 4-0 per l’azzurro fallisce ben quattro palle break senza farsi mancare qualche lampo di genio. A fine partita saranno 27 i punti in più centrati dall’azzurro, che ancora una volta trascina l’Italia.
Con la sorte sulla racchetta la coppia ‘inedita’ del doppio (solo 2 partite assieme nel 2022) fa un certo effetto solo a sentirla: Sinner-Berrettini. Una scelta che fa discutere ma premia quella di capitan Volandri, che evita di schierare gli specialisti Bolelli-Vavassori e si affida ai servizi potenti di Jannik e Matteo, che trionfano 6-4,7-5. La superficie è veloce infatti, gli scambi durano pochi colpi contro i veterani Gonzalez e Molteni, ma le scelte e le tattiche di gioco sono guidate dal numero 1 del mondo. E sin dalle prime battute vien fuori un bel doppio. Studiato, combattuto, fino a un break incredibile centrato a zero dalla coppia azzurra che tira sassate contro gli uomini a rete e spezza la resistenza albiceleste sul 5-4. Il 6-4 del primo set arriva in una quarantina di minuti. Quattro gli aces a referto.
Ma Gonzalez e Molteni non mollano, anche il secondo set si combatte punto a punto, con le bordate di Jannik e Berrettini sulle racchette degli avversari a rete, costretti ai miracoli veri. La grinta azzurra è però spaventosa: e il break arriva dopo un turno di risposta tirato a tutto braccio da parte di Sinner e Berrettini mentre il palazzetto di Malaga diventa una bolgia infernale fino al match point che porta l’Italia in semifinale (domani alle 13) contro l’Australia. Oggi alle 17 c’è Germania-Olanda.
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