Elisabetta Cocciaretto: "Nessuna vittoria è impossibile. E lo studio mi rende migliore"

La marchigiana – numero 1 del tennis italiano – ha conquistato a Losanna il primo titolo Wta 250 in carriera ed è 30esima al mondo

di LORENZO MONACHESI -
1 agosto 2023
Elisabetta Cocciaretto, 22 anni, si è aggiudicata il primo successo in un torneo Wta 250 a Losanna

Elisabetta Cocciaretto, 22 anni, si è aggiudicata il primo successo in un torneo Wta 250 a Losanna

"È stato un successo inaspettato: sono andata a Losanna senza pensare al risultato o alla classifica, ma di giocare il più possibile". E invece la 22enne tennista fermana Elisabetta Cocciaretto è tornata a casa dalla Svizzera dopo avere centrato la vittoria del trofeo "Ladies Open Lausanne" (Wta 250 - montepremi 259.303 dollari), il primo in carriera nel circuito maggiore, e il "best ranking" con l’ingresso per la prima volta in carriera in top 30. In finale ha battuto 7-5, 4-6, 6-4, in due ore e 43 minuti, la francese Clara Burel, n.84 del ranking.

Cocciaretto, adesso si è resa conto del risultato centrato a Losanna?

"Più o meno, devo ancora realizzarlo".

Quanti messaggi e telefonate ha ricevuto?

"Tantissimi, alcuni non sono ancora riuscita a vederli e non riesco a rispondere a tutti".

Qual è stato il momento decisivo della finale?

"Ho avuto un attimo di esitazione sul 4-4 nel secondo set, nel terzo ero sotto (2-4) e in quel momento ho tenuto duro, ho messo a fuoco quanto dovevo fare, sono stata coraggiosa e infine ho alzato la qualità".

Lei ha fatto centro al secondo tentativo, cosa le è mancato in Australia dove in finale è stata sconfitta dalla statunitense Davis?

"In quella occasione mi sono fatta condizionare dal contorno e non ho pensato al match. Devo essere concentrata su ciò che c’è da fare in campo, sul gioco, sulla tattica e invece in quella circostanza sono stata condizionata dal resto".

Cosa è cambiato a Losanna?

"Sono scesa in campo con un altro atteggiamento, pensando solo a battere l’avversaria e al piano di gioco".

Cosa le è rimasta della recente esperienza al Roland Garros e a Wimbledon dove è arrivata fino al terzo turno?

"Sono buoni risultati, però mi è rimasto un po’ di rammarico al Roland Garros dove avrei potuto fare qualcosa di meglio".

Lei, Camila Giorgi e Lucia Bronzetti siete le uniche italiane ad avere trionfato in un torneo Wta quest’anno: ma quanto è difficile vincerne uno?

"Sono tornei tosti dove il livello è molto alto. Mi sono convinta che tutti possono battere tutti. Nessuno può pensare che sia impossibile vincere un torneo, tutti hanno la possibilità di farlo ma occorre sfruttare il momento".

Ora viene il difficile perché c’è da confermarsi nelle top 30 e, magari, migliorarsi?

"È quello il difficile dello sport. Ma non ci penso, sono concentrata solo a migliorarmi come persona, come atleta e a stare bene fisicamente, i risultati e il ranking sono una conseguenza. Si rende meglio quando non si ha l’assillo dei punti e della classifica, in campo vado per vincere e do il massimo, poi si vede come è andata".

Lei a quale facoltà è iscritta?

"Sono iscritta a Camerino alla Facoltà di Giurisprudenza".

E quanti esami ha sostenuto?

"Dodici, non sono al pari con gli esami ma è difficile riuscirci e al momento non è la priorità".

E cosa è lo studio in questa fase?

"Mi aiuta a migliorarmi, è un qualcosa per me e cercherò di laurearmi durante la carriera".

Si dice che le sconfitte lasciano quella rabbia decisiva per fare ancora meglio nelle gare successive, cosa lascia una vittoria?

"La consapevolezza di avere vinto belle gare, che stia facendo dei progressi e io voglio crescere sempre di più".

E adesso qual è il prossimo torneo?

"A Cincinnati tra due settimane".

Dalla terra rossa al cemento, allora?

"Sì, è una nuova esperienza da cui cercherò di prendere il meglio".

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