Sinner, ’deja vu’ Slam

Caccia al bis un anno dopo, ma occhio a Zverev. Sfuma il sogno dei doppisti: "Ci riproveremo". .

di GABRIELE TASSI
26 gennaio 2025
Caccia al bis un anno dopo, ma occhio a Zverev. Sfuma il sogno dei doppisti: "Ci riproveremo". .

Caccia al bis un anno dopo, ma occhio a Zverev. Sfuma il sogno dei doppisti: "Ci riproveremo". .

Oltre le Colonne d’Ercole c’è una terra che conosce. Sinner va a caccia di domenica nel continente Slam, rimasto, prima del suo arrivo nel 2024, quasi cinquant’anni senza una bandiera italiana. Scatta l’ora di Jannik (9,30, diretta sul Nove in chiaro, oltre a Sky ed Eurosport) in una sfida che più difficile non si può: contro il numero 2 del mondo Zverev, riposato e oggi suo avversario diretto in classifica. Devono invece attendere ancora per toccare terra come coppia nel ’mondo nuovo’ dello Slam Simone Bolelli e Andrea Vavassori (il primo in realtà ha già vinto nel 2015 con Fognini, e Wave ha firmato l’Impresa agli Us Open con Sara Errani). Riscatto solo accarezzato per il duo azzurro, che ieri in finale si è arresa, dopo un match fiume (7-6, 6-7, 3-6) a Patten-Heliövaara. Partiti avanti di un set, ’Bole e Wave’ sono stati poi rimontati dagli avversari, mentre il match del riscatto (vista la finale persa a Melbourne già nel 2024) gli sfuggiva lentamente fra le dita. Un avvio di stagione comunque positivo, contando il titolo ad Adelaide e il secondo posto nel major. Si guarda avanti e si dice "è solo l’inizio, ci riproveremo", senza dimenticare un 2024 davvero da favola.

Tutte le speranze azzurre sono ora riposte in Sinner, che dopo la semifinale vinta su Shelton ha sposato l’ottica del basso profilo, si allena indoor in gran segreto per affilare gli ultimi colpi di un campione giovane e maturo. L’ossimoro è d’obbligo, ma in un giro di calendario è praticamente cambiata la vita di un ragazzo poco più che ventenne, elogiato da pubblico, colleghi e da uno staff costruito "come una famiglia". Tutto questo gli ha permesso di lasciarsi alle spalle – con perdite irrisorie – preoccupazioni e malanni fisici: dal virus intestinale con tanto di tremori, alla contrattura patita nell’ultima partita, oltre a un attacco frontale della stampa tedesca (la Bild ha titolato: ’Zverev contro Skandal Sinner’ riferendosi al caso Clostebol).

Ma in campo è solo Sinner-Zverev, entrambi alla terza finale Slam. Con la differenza che il tedesco non è mai riuscito a sfruttare le sue chance, mentre l’azzurro è sempre andato a bersaglio. Non solo, Jannik potrebbe entrare nell’Olimpo dei magnifici 8 (con Connors, Borg, Edberg, Kuerten, Federer, Wawrinka e Alcaraz) ad aver vinto subito 3 finali sulle 3 disputate.

Sfida dai precedenti un po’ datati la finale odierna degli Australian Open potrebbe essere pure l’anteprima di un futuro e incredibile dualismo se entrambi sapranno mantenersi su livelli del genere. Sono al momento nella top5 dei tennisti in attività con più titoli in carriera: Djokovic guida a 99, Sascha secondo a 23 e Jannik quinto a 18.

Proprio dall’Australia, un anno fa, Sinner aveva cominciato il suo giro del mondo, riaprendo il libro italico della storia del tennis. Ora si prepara a scrivere la pagina che potrebbe metterlo in cima, davanti a tutti come il più vincente di sempre. Tre titoli Slam vogliono dire superare di slancio anche la leggenda Nicola Pietrangeli, con Panatta, Schiavone e Pennetta ’fermi’ a uno.

Il campioncino cresciuto, scafato, ha toccato le stelle e ha visto il buio del caso Clostebol, si ripresenta oggi stesso posto e stessa ora per regalare l’ennesima domenica indimenticabile. Comunque vada.

Gabriele Tassi

Continua a leggere tutte le notizie di sport su