Sinner prepara una ripartenza da campione: "All’inizio sarà dura, ma ho lavorato tanto"
Conto alla rovescia per gli Australian Open: allenamento con l’ex campione Wawrinka. E da domani i primi match d’esibizione
Essere campioni, a dieci anni di distanza. Lo smartphone scatta una foto simbolo dopo l’allenamento assieme: Stan Wawrinka e Jannik Sinner. Lo svizzero ha alzato la coppa degli Australian Open nel 2014, l’azzurro lo ha fatto nel 2024. Si accende di leggenda l’acclimatamento di Jannik nella terra dei canguri, prima in campo con il baby prodigio di casa, figlio di Hewitt, e ieri un altro che su quei campi in veloce si è consacrato (Stan) interrompendo il dominio dei big 3. Bene, quella foto la scatta Darren Cahill, coach del 23enne di Sesto Pusteria. Perché il suo pupillo è fin troppo concentrato sull’obiettivo (quello di confermarsi re a Melbourne), che quasi non ha reazioni quando vede la propria foto a grandezza naturale nel tunnel dei campioni: "Non male". Si è pure fatto dare la stessa stanza in albergo.
La speranza è quella di ritrovare "lo stesso ritmo dello scorso anno – rompe così per la prima volta il silenzio in Australia Jannik –. Ho l’opportunità di giocare un paio di match di esibizione prima dell`avvio del torneo. Sì, l’occasione – proprio come nel 2024 – è l’Australian Open Opening Week’: affronterà il padrone di casa Alexei Popyrin (domani) e il greco Stefanos Tsitsipas ( venerdì 10 gennaio). Mentre nella notte italiana sono già iniziati i primi turni di qualificazione, ieri sono state definite le teste di serie tre gli italiani, con Jannik al numero 1 e Lorenzo Musetti (numero 16 del circuito) e Flavio Cobolli (numero 32 del ranking).
Sinner ha deciso di non giocare tornei preparatori, proprio come nel 2024. Scelta che si rivelò vincente. Ora che è campione in carica però nei primi round gli avversari saranno freschi e "so che tutto sarà difficile – prosegue –. Ogni tennista ha lavorato su certi aspetti del proprio gioco cercando di migliorare. Ho fatto la miglior preparazione possibile, lavorato tanto, quindi spero di poter giocare bene". L’azzurro sa che ormai le aspettative del popolo del tennis sono regolate al massimo, che lui è quest’anno la lepre in fuga a cui tutti danno la caccia "so . Senza contare il peso, l’attesa della sentenza del Tas di Losanna. L’altoatesino, come al solito, continua a mettere l’etica della fatica davanti a tutto: "Con la situazione che ho affrontato e sto affrontando, è fondamentale che ci sia fiducia nel gruppo di lavoro". E c’è da crederci pensando a un ragazzo che con il suo team passa più tempo che con i propri cari. Jannik dice anche che per lui è stato fondamentale passare "il Natale in famiglia, ma è stato difficile perché ho perso mia zia – ricordata anche durante la premiazione degli Us Open –. Lei sarà per sempre nel mio cuore, è una di quelle persone speciali che terrò sempre con me".
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