Sinner, un numero 1 contro tutti. La nemesi Alcaraz e occhio a Zverev. Confermarsi re è la sfida del 2025

In Australia scatta la pesante cambiale Slam. C’è il trono Atp da gestire oltre allo spettro del ricorso Wada

di GABRIELE TASSI
4 gennaio 2025
In Australia scatta la pesante cambiale Slam. C’è il trono Atp da gestire oltre allo spettro del ricorso Wada

In Australia scatta la pesante cambiale Slam. C’è il trono Atp da gestire oltre allo spettro del ricorso Wada

Routine vincente non si cambia. S’intravede una ritualità pure nel 2025 di robot-Sinner: Montecarlo-Melbourne, l’ultimo servizio dell’anno ripreso da un video sui social, cenone con amici e nessun torneo di preparazione al primo grande Slam della stagione, proprio come agli inizi del suo 2024 da urlo. Ma c’è da giurarci che quest’anno almeno una cosa cambierà: Jannik sarà la lepre in fuga, a partire già – fra pochi giorni – da Melbourne. Tutti vorranno batterlo, proprio come stava accadendo di recente, l’azzurro è un re sulla collina con tutti pronti a espugnarla. Per primo Carlos Alcaraz, la nemesi spagnola dell’altoatesino che quest’anno lo ha sconfitto tre volte su tre.

Quando si è campioni il diavolo sta nei dettagli. Pure in quei pochi grammi di peso che Carlitos ha aggiunto alla sua racchetta, per rendere i propri colpi più potenti e penetranti sul veloce australiano. Lo spagnolo punta a completare il carreer grand Slam a Melbourne, nel veloce terreno di caccia di Jannik. Per restargli alle costole però dovrà mettere in campo maggiore continuità rispetto all’anno passato, dove ha alternato picchi di gioco elevatissimi a veri e propri momenti di buio tennistico.

Dal canto suo, l’azzurro nei prossimi mesi, ha un buon margine di vantaggio sui suoi diretti inseguitori Alexander Zverev al numero 2 e appunto Carlitos. Un vantaggio così consistente che gli consentirebbe di restare al numero uno della classifica Atp anche senza giocare fino ai mille americani. In agguato c’è anche il tedesco Sascha. Il ragazzone di Amburgo nel 2024 ha ritrovato gioco e stato di forma, agguantando anche il suo best ranking. Come se non bastasse è anche in vantaggio negli scontri diretti: contro Jannik guida i precedenti per 4-2. Spaventano meno Fritz e Medvedev, staccati di quasi settemila punti. Senza contare che Jannik ha ormai preso le misure all’orso russo. Altro gigantesco punto interrogativo: Djokovic, ieri sconfitto da Opelka a Brisbane.

Per Sinner solo al comando è richiesto uno sforzo in più. Sia dal punto di vista mentale che da quello fisico: la spada di Damocle, il ricorso al tas di Losanna da parte dell’agenzia antidoping Wada e lo spettro di una possibile squalifica sono sempre lì. "Se c’è uno che ha le spalle larghe e sa gestire le difficoltà, è proprio Jannik – ha un po’ addolcito la pillola ieri Volandri, alla presentazione del Lemon Bowl romano –. Non solo spero che si confermi, ma che si migliori, anche perché lui non è uno che si accontenta. Jannik ha sempre bisogno di nuovi stimoli e ce li ha in testa per ripartire da dove ha chiuso. Per quanto mi riguarda, sono sicuro che vivrà un’altra stagione straordinaria".

E il grande obiettivo passa soprattutto per gli Slam. Ci sarà da lavorare tanto su resistenza e rotazioni in topspin per togliersi finalmente qualche grossa soddisfazione sul rosso, magari al Roland Garros. Poi c’è il sogno Wimbledon, l’anno scorso finito troppo presto, mentre la tempesta doping infuriava sottotraccia. Nel 2025 Jannik vorrà affrontarlo con tutta la serenità che serve.

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