Al Ferraris una mostra per Vialli ad un anno dalla morte
Il nipote Riccardo, 'è una giornata piena di emozioni'
Una mostra per celebrare Gianluca Vialli a Genova, dove il campione vinse il primo scudetto nella storia della Sampdoria nella stagione 1990-1991. È stata inaugurata in una sala della tribuna d'onore dello stadio Luigi Ferraris che la ospiterà per due giorni. 'Un uomo, un campione, Gianluca Vialli': è il titolo della mostra. Esposte le maglie originali indossate dal numero 9 (Cremonese, Sampdoria, Juventus, Chelsea e Italia), ma anche fotografie e quotidiani dell'epoca. All'inaugurazione hanno preso parte Francesca Mantovani, figlia dell'ex presidente Paolo, l'attuale presidente blucerchiato Marco Lanna, ex giocatori come Invernizzi, Scanziani e Flachi, l'assessore comunale allo Sport Alessandra Bianchi, il consigliere regionale Stefano Balleari e il nipote Riccardo Vialli. "È una giornata veramente piena di emozioni. Un anno fa ci lasciava lo zio e in questo anno ho conosciuto una persona veramente speciale tramite i ricordi dei suoi compagni con cui ho fatto amicizia e in quelli di tante persone che l'hanno amato quando giocava e nella vita grazi ai suoi bellissimi insegnamenti", sottolinea. La mostra darà il via ad una serie di eventi. "Domenica ci sarà la finale di Supercoppa femminile allo Zini a Cremona e nell'intervallo intitoleremo il settore distinti allo Zio - aggiunge Riccardo-. L'8 la serata al Teatro Carlo Felice di Genova per la ricerca". Una carriera ricca di aneddoti e di scherzi quella di Vialli. "Ricordo uno scherzo che fece a Briegel (difensore tedesco ex Verona e Sampdoria): si faceva a gara su chi riuscisse a tenere con una mano più stuzzicadenti, si metteva la mano sugli stuzzicadenti e si tirava su. Quando Briegel mise la mano Luca gli diede un pugno, per cui si piantarono tutti e Briegel si mise ad urlare. Per un attimo pensai che lo avrebbe picchiato e invece gli tirò solo un bicchiere di birra addosso". "Per noi è un onore, un privilegio averlo avuto a Genova, vestire i colori della della Sampdoria, ma direi che sia un campione anche per quello che ci ha insegnato fuori dal campo", commenta Bianchi.
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