Addio Agnes Keleti: scampò alla Shoah e vinse le Olimpiadi. Aveva 103 anni

L’ex campionessa di ginnastica, ebrea di origini ungheresi, era la più anziana campionessa a cinque cerchi vivente. La sua famiglia fu sterminata

di DORIANO RABOTTI
2 gennaio 2025
Agnes Keleti ritratta nell'aprile del 2024

Agnes Keleti ritratta nell'aprile del 2024

Mancavano pochi giorni per tagliare il traguardo dei 104 anni, Agnes Keleti ora volteggia nel cielo. Era la campionessa olimpica più anziana del mondo, è morta a Budapest dove era stata ricoverata in ospedale una settimana fa per una polmonite. Il 9 gennaio avrebbe compiuto gli anni, 104, ma considerata la vita incredibile che ha attraversato, a cavallo tra due secoli e due millenni, valgono sicuramente molto di più.

Incredibile è la sua storia sportiva, che conta dieci medaglie olimpiche, cinque delle quali d’oro, conquistate tra Helsinki 1952 e Melbourne 1956, oltre a tre titoli mondiali. In Australia si fermò per non tornare nella sua Ungheria dove l'Unione Sovietica aveva soffocato nel sangue la rivoluzione: ottenne asilo politico dall’altra parte del mondo, poi si spostò in Israele l’anno dopo e solo nel 2014 tornò definitivamente nel paese magiaro.

Lo sport le aveva dato la possibilità di scampare all’Olocausto. Nata nel 1921 col nome di Agnes Klein, costretta a lasciare la nazionale ungherese di ginnastica nel 1941 per le leggi razziali, raccontò di essersi nascosta in campagna con una falsa identità, lavorando come domestica mentre suo padre e altri parenti venivano portati a morire ad Auschwitz. La madre e la sorella si salvarono grazie all'aiuto di un diplomatico svedese, Raoul Wallenberg.

Finita la guerra, che aveva fatto saltare gli appuntamenti olimpici del ‘40 e del ‘44, la Keteli fu costretta a mancare anche i Giochi di Londra del 1948 a causa di un infortunio alla caviglia. Debuttò alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 e a 31 anni vinse una medaglia d'oro, un argento e due bronzi nel corpo libero. A Melbourne quattro anni dopo vinse altri quattro ori e due argenti all’età di 35 anni, qualcosa di incredibile nella ginnastica artistica, portando il totale delle sue medaglie a 10. Voleva diventare la più grande ginnasta della sua epoca. Dopo aver evitato di tornare in patria scampando per la secondo volta nella sua vita a un regime, si spostò in Israele dove divenne l'allenatrice della nazionale: anche per questo motivo le fu conferita una delle massime onorificenze del paese, il Premio Israele, nel 2017.

Nel 2004 era stata nominata "Atleta della Nazione" dell'Ungheria, dove era tornata spesso dopo il ritorno della democrazio a partire dal 1990 e dove si era stabilita definitivamente a Budapest, dove è morta in seguito al ricovero avvenuto il giorno di Natale.

Raccontano che abbia continuato ad eseguire spaccate complete sulle gambe fino ai 90 anni.

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