Ambra vede Los Angeles. "La caduta non mi fermerà. Nuova sfida: salto in lungo»

Sabatini e il futuro dopo la delusione di Parigi: "E’ il momento di uscire dal guscio"

di GIULIANA LORENZO
13 ottobre 2024
Ambra Sabatini, 22 anni, oro nei 100 metri alle Paralimpiadi di Tokyo

Ambra Sabatini, 22 anni, oro nei 100 metri alle Paralimpiadi di Tokyo

La caduta a pochi metri dal traguardo e dalla seconda medaglia paralimpica non ferma Ambra Sabatini, campionessa nei 100 a Tokyo. Metabolizzato quanto accaduto a Parigi l’atleta, presente a Milano al Centro Sportivo Giuriati Polimi per la giornata ’Parasports For All’, pensa a nuove sfide.

Quanto conta portare la cultura paralimpica nelle scuole e Università?

"Sono l’ambiente giusto dove diffondere lo spirito sportivo, è dove i ragazzi, grazie allo sport, possono crescere con valori e vantaggi perché lo sport è questo. Dà qualità di vita e socialità migliore".

Cosa si porta da Parigi?

"Parigi è diversa da come me la sarei aspettata: sono andata con la voglia di riconquistare una seconda medaglia ma non è andata così. Ho cercato di trarne il positivo, ero lì al 100%, mi fa sperare per il futuro. La caduta non mi fermerà, si punta a Los Angeles, verso nuovi obiettivi: migliorarmi nei 100 e introdurre il salto in lungo".

Segue le orme di Martina Caironi…

"Era già nella mia testa dopo Tokyo, poi mi sono concentrata sui 100. È arrivato il momento di uscire dal guscio e prendere il testimone di Martina".

Ha capito quello che è successo a Parigi?

"Ci ho riflettuto, abbiamo analizzato la gara con diversi tecnici e capito che si tratta di diversi fattori sfavorevoli che si sono concentrati. Mi lascio tutto alle spalle e guardo alla preparazione che verrà".

È stata portabandiera, che emozione è stata?

"Unica, capisci di rappresentare una Nazione intera, una squadra di talenti che si sono confermati e infatti siamo tornati vittoriosi in Italia. Al Quirinale, Mattarella ci ha tenuto a ricordare la mia impresa e quella del portabandiere olimpico Tamberi: per uno scherzo del destino le storie si somigliano. Ci ha ricordato che le nostre medaglie sono l’affetto delle persone che ci hanno sostenuto, penso che sia vero".

Come vede la vittoria di Tokyo e la sconfitta di Parigi?

"Tokyo è stata improvvisa e bellissima. La porterò sempre nel cuore, un’impresa. Parigi la porto nel cuore ancora di più per come la sto vivendo, è una vittoria a livello personale. Ho affrontato diversi problemi in stagione e sono riuscita a esserci al 100%. Non la sto vivendo come una sconfitta, è un passaggio".

Come si rialza sempre?

"È un insegnamento dello sport: nasco mezzofondista, so quanti sacrifici si fanno. Ho imparato a stringere i denti, avere pazienza e andare avanti, ciò che conta è tornare a fare sport, lo è sempre stato".

Ha ricevuto molto affetto, un messaggio che l’ha colpita?

"Quello di una bambina del centro dove mi alleno: ha deciso di farmi una medaglia d’oro. Ha detto a suo padre: ‘falla vera per Ambra è sua, la doveva vincere lei’. Vale più di altro".

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