Arezzo, cercasi rete disperatamente. L’attacco è tra i peggiori del decennio
Solo nel 2014-15 da ripescata e nel 2020-21, poi retrocessa, la squadra aveva segnato di meno a questo punto
Cercasi gol disperatamente. L’Arezzo ne ha fatti solo 24 in 21 giornate, un dato che stride con le ambizioni di migliorare la scorsa stagione e con quelle del presidente Manzo, non più così celate nelle ultime interviste, di riagganciare il trenino di testa. Il tecnico Troise, dopo il pari con la Vis Pesaro, ha detto che il gol non si insegna: un’affermazione che sta facendo discutere. È vero che il fiuto del gol è un talento naturale, se non innato, ma è anche chiaro che serve mettere gli attaccanti nelle condizioni di poter battere a rete con una certa regolarità, come prodotto di principi di gioco ben definiti.
Il Cavallino, spesso, crea troppo poco nell’arco dei novanta minuti per rivendicare una maggiore produzione offensiva. Non è un caso che nei campionati di C disputati negli ultimi dieci anni solo due volte gli amaranto, a parità di turni disputati, avessero segnato meno gol rispetto a ora.
Le stagioni in questione sono quella del 2020/21 culminata con l’ultimo posto e la retrocessione in D e la prima dopo il ripescaggio del 2014 con un budget limitato a disposizione e ben altre pretese. In tutte le altre, a questo punto del torneo, la porta era stata centrata con più frequenza: l’anno scorso con Indiani al timone i gol erano stati 27, mentre prima del Covid l’Arezzo di Di Donato ne aveva segnati 26. Appena un gol in più rispetto a ora per Dal Canto, che però ne aveva subiti appena 15.
L’anno prima la squadra di Pavanel, con la penalizzazione e il dissesto societario sulle spalle, ne aveva comunque fatti 28, mentre persino Capuano, ritenuto un difensivista, nel suo secondo anno di gestione aveva esultato una volta in più (25). L’exploit, infine, con Sottili nel 2016/17: ben 33, con le punte (Moscardelli e Polidori) a quota 15 in due. Come si vede, lo scarto è spesso minimo, ma resta indicativo del problema. Insomma, gli attaccanti hanno tutti le polveri bagnate, ma serve anche trovare soluzioni diverse per arrivare al bersaglio.
Un altro dato interessante è che solo otto giocatori dell’attuale rosa hanno trovato la via del gol: mai i difensori, appena due volte i centrocampisti (uno Mawuli e uno Renzi). Il mercato, dove la pista più calda è sempre quella per la punta del Novara Ongaro (4 gol in 20 gare), può forse tamponare, ma la soluzione va trovata dentro il gruppo.
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