Atletica, Jakob Ingebrigtsen “picchiato già da piccolo”: a processo il padre Gjert

Il genitore del campione olimpico norvegese, e suo ex allenatore, accusato di violenze fisiche. “Io e i miei fratelli abbiamo ancora paura”. L’uomo però nega

di Redazione Sport
30 novembre 2024

Jakob Ingebrigtsen, norvegese di 24 anni, due volte campione olimpico e due volte campione del mondo nel mezzofondo

Oslo, 30 novembre 2024 – Sarà processato Gjert Ingebrigtsen, padre ed ex allenatore di Jakob, campione norvegese dell’atletica oro nei 1500 metri ai Giochi di Tokyo e sui 5000 a quelli di Parigi. L’accusa è quella di aver minacciato e picchiato il figlio quasi “fino ad ucciderlo” per dieci anni.

Jakob Ingebrigtsen - precisa The Guardian - afferma che suo padre lo ha “colpito a pugni e calci”  da quando era uno scolaro. Il quotidiano norvegese VG ha affermato di aver visto l'atto di accusa e che i procuratori statali hanno accusato Gjert di aver picchiato due dei suoi figli quando era anche il loro allenatore. Accuse che però l'uomo nega. Secondo VG, il processo richiederà la convocazione di 30-40 testimoni. Il mezzofondista ha raccontato agli investigatori di essere stato colpito più volte alla testa dal genitore. In un caso gli abusi sarebbero durati 15-30 minuti. Gjert e i suoi figli (due dei quali, Henrik, 33 anni, e Filip, 31, anche loro mezzofondisti di valore internazionale) sono diventati protagonisti di un reality show televisivo molto seguito in Norvegia. Ma nel 2022 il padre si è dimesso dall'incarico di allenatore del ‘Team Ingebrigtsen’, apparentemente per motivi medici.

Jakob e i suoi fratelli hanno successivamente chiesto alla federazione di atletica norvegese di aiutarli a evitarlo negli eventi internazionali, dato che Gjert allena il vincitore del bronzo nei 1500 metri al mondiale del 2023, Narve Gilje Nordas. “Siamo cresciuti con un padre molto aggressivo e autoritario, che ha usato violenza fisica e minacce –  hanno scritto i fratelli –. Proviamo ancora disagio e paura, che ci accompagnano fin dall'infanzia”.

Una vicenda che ricorda altri casi di rapporti conflittuali tra padri-allenatori e figli, anche se non sfociati in violenza. André Agassi nella sua autobiografia 'Open' ha descritto le 'torture’ cui lo sottoponeva il padre Mike, coach di tennis che lo costringeva a colpire 2.500 palline al giorno. L'ossessione per il successo tormentava anche Richard Williams, papà di Serena e Venus. Divenute campionesse del tennis seguendo fin da piccolissime un piano di lavoro di 85 pagine. Di rapporto 'orrendo’ col padre Marco, anche se solo a livello di costrizione psicologica, ha parlato nei giorni scorsi un campione azzurro, Tamberi.

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