Atletica, Palmisano: “Spero di avere meno dolore. Futuro della marcia? Incerto”

La campionessa olimpica vuole smaltire definitivamente il problema al nervo sciatico, l’operazione dovrebbe fare effetto a medio termine ma preoccupa il futuro della marcia

di MANUEL MINGUZZI -
18 settembre 2023
Antonella Palmisano

Antonella Palmisano

Bologna, 18 settembre 2023 - L’oro olimpico a Tokyo, poi un lungo calvario per un problema al nervo sciatico che l’ha portata a girare tanti medici fino a che a Bologna, con una operazione chirurgica, ha trovato la spiegazione al suo dolore. E poi il ritorno e uno splendido bronzo mondiale questa estate a Budapest. Antonella Palmisano riprenderà ad allenarsi il 30 settembre con alle viste le Olimpiadi di Parigi 2024, dove proverà a difendere il suo titolo ma cercherà anche di portare l’Italia alla medaglia nella staffetta. Sarà la nuova disciplina della marcia, con quattro frazionisti, due uomini e due donne, sulla lunghezza della maratona, e che andrà a sostituire la 50 chilometri maschile. Ma il futuro della marcia è tutto da scrivere e per Palmisano non ci sono belle premesse.  

Palmisano: “Spero nella riduzione del dolore”

Il dolore non è ancora del tutto scomparso e Antonella se l’era vista brutta nella fase di preparazione ai mondiali, perché nonostante l’operazione il problema sembrava rimasto. Invece si tratta di tempistiche fisiologiche che permettano al fisico di adattarsi al meglio: il peggio è passato. Il punto della marciatrice a Sprin2U: “Ero preoccupata perché i medici non si spiegavano la persistenza del dolore, quindi siamo andati avanti a tentativi e sono riuscita ad affrontare il mondiale vincendo una medaglia - le sue parole - Adesso ho la speranza che il problema si faccia sentire sempre di meno, i medici mi hanno spiegato che siccome l’operazione ha toccato il nervo sciatico c’è bisogno di tempo per avere un effetto completo. Spero che alla ripresa degli allenamenti il dolore non ci sia più”. E non è stato facile tornare ai livelli mondiali per Palmisano con poco tempo a disposizione per preparare Budapest: “Ho ottenuto il minimo a maggio, ho avuto due mesi per prepararmi e la mia condizione è cresciuta col passare dei giorni. Mi è mancata però la potenza, a Tokyo ho cambiato ritmo negli ultimi quattro chilometri mentre a Budapest solo nell’ultimo”. E poi c’è il futuro della marcia, disciplina che sta subendo un forte restyling. Alle Olimpiadi via la 50 maschile per fare posto ad una staffetta a coppie lunga 42,195 chilometri, ma in generale la marcia sembra aver imboccato una direzione sbiadita, con idee ancora confuse su come rinvigorirla. I dubbi di Palmisano: “Sono pessimista sul futuro della marcia, non vedo una direzione chiara nella quale andare. Dopo Parigi ci sarà tanta confusione e anche gli atleti sono spaesati. La staffetta? Potrebbe essere un format anche migliore per me e il mio arto”. Di sicuro, l’Italia punta in alto anche in staffetta proprio con Palmisano e con Massimo Stano, senza dimenticare Trapletti, Giorgi e Fortunato. Il materiale per le medaglie c’è tutto. Leggi anche - Atletica, Jacobs-Camossi è addio? Frinolli passa all'atletica?

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