Bacosi e Rossetti i più forti sulla via dell’oro

Primo posto storico nello skeet misto, battuti gli specialisti Usa. Già trionfatori a Tokyo, nell’individuale avevano steccato a Parigi

di LEO TURRINI -
6 agosto 2024
Bacosi e Rossetti i più forti sulla via dell’oro

Gabriele Rossetti e Diana Bacosi, lui fiorentino e lei umbra. Sono i primi italiani a vincere l’oro nello skeet a coppie miste

Secondo una curiosa leggenda metropolitana, quando Buffalo Bill venne in Italia ad inizio Novecento per il suo show stile Far West, beh, avrebbe incontrato il toscanissimo Andrea Benelli e gli avrebbe insegnato a sparare con il fucile. Naturalmente non è vero niente, ma l’arguto Benelli, oggi ct della Nazionale di tiro a volo, in passato oro e bronzo ai Giochi, ecco, insegna quanto e come Buffalo Bill. È stato lui a mettere insieme Diana Bacosi e Gabriele Rossetti, due fuoriclasse, lei umbra lui fiorentino, figlio d’arte, et voila’. Oro!

Entrambi rimasti esclusi dalle finali individuali, Diana, classe 1983, e Gabriele, classe 1995, salgono sul gradino più alto del podio a Parigi 2024 nello skeet a coppie miste, diventando i primi olimpionici della storia in questa specialità. Argento agli Stati Uniti con Austen Jewell Smith e Vincent Hancock, bronzo alla Cina con Jiang Yiting e Lyu Jianlin. Per puntigliosa precisazione, sarà qui detto che Diana e Gabriele sono…risaliti sul trono di Olimpia: avevano trionfato nella prova singola a Rio. Insomma, sanno come si fa a frantumare i piattelli. Perché nel tiro a volo, come Buffalo Bill insegnò a Benelli, c’è dentro e dietro tutta una cultura. E già che ci sono aggiungerò che quelle di Diana e Gabriele sono le uniche armi di cui mi piaccia parlare, eh.

L’America. Purtroppo notoriamente negli Stati Uniti i fucili vengono utilizzati per meno nobili e più cruente ragioni. E forse per questo Ieri nel poligono di Chateauroux, circa trecento chilometri fuori Parigi, gli americani si erano presentati con la sicumera dei predestinati. Del resto schieravano il meglio del meglio. Il top di gamma: Vincent Hancock, quattro ori individuali ai Giochi, in coppia con la fortissima Austin Jewell Smith. Due cecchini Made in USA. Sì, goodbye my friends. Anzi, visto il luogo: au revoir.

La finale. C’erano quei piattelli che schizzavano verso il cielo e la tensione divorava cuori e nervi dei quattro sparatori. Una frenesia sincopata, fino all’epilogo che ha lasciato di stucco gli americani.

È finita 45-44 per Diana e Gabriele. Questa per l’Italia del tiro a volo è la seconda medaglia ai Giochi dopo l’argento di Silvana Maria Stanco nella fossa olimpica. La storia ci insegna che sono dodici gli ori azzurri alla Olimpiade nella disciplina. Come disse Buffalo Bill a Benelli (ok, non è vero ma facciamo che lo sia) "italians do it better". Gli italiani lo fanno meglio.

Le parole. Hanno detto Rossetti e Bacosi, sommando le loro esternazioni: "Siamo davvero orgogliosi. Ci voleva. Avevamo nel questa medaglia, l’abbiamo voluta fortissimamente, pur dicendoci da inizio gara di divertirci. Io e Diana spariamo bene insieme, abbiamo cercato di godercela. Abbiamo fatto una qualificazione perfetta, abbiamo stabilito un doppio record olimpico, abbiamo dato tutto fino alla fine credendo l’uno nell’altro, ed è arrivato questo oro stupendo". Rivincita fra quattro anni? "Noi continueremo fino a Los Angeles, abbiamo ancora molto da dare a questo sport, vogliamo divertirci con i miei compagni di squadra. Si riparte ora da zero, si chiude un ciclo olimpico e se ne apre un altro, ci vediamo a Los Angeles nel 2028".

Buon Viaggio.

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