Russo come Rivera: che rimonta. L’Italia ribalta un Giappone stellare. Ora l’esame di francese per sognare

Partita sull’ottovolante contro i nipponici volati in avanti due set a zero: annullati anche tre match point. Avversari in lacrime dopo la sconfitta. In semifinale domani alle 20 i padroni di casa del mito Andrea Giani. .

di DORIANO RABOTTI -
6 agosto 2024
L’Italia ribalta un Giappone stellare. Ora l’esame di francese per sognare

Gli azzurri vincono una partita in rimonta annullando anche tre match point

ITALIA

3

GIAPPONE

2

(20-25, 23-25, 27-25, 26-24, 17-15)

ITALIA: Romanò 19, Lavia 19, Galassi 11, Giannelli 5, Michieletto 24, Russo 10, Balaso (L), Sbertoli, ne Sanguinetti, Bottolo, Bovolenta, Porro. All. De Giorgi

GIAPPONE: Ishikawa 32, Yamauchi 6, Nishida 22, Ran 16, Kentaro 5, Sekita, Yamamato (L), Onodera 1, Fukatsu, Miyaura, Otsuka, Kai. Al. Blain

Arbitri: Ivanov (Rus) e Maroszek (Pol).

Note: spettatori 9.166. Durata Set: 26’, 27’, 36’, 33’, 22’. Italia: 6 a, 23 bs, 15 m, 32 e. Giappone: 7 a, 17 bs, 2 m, 25 e.

dall’inviato

Chi l’ha vista in tv non la dimenticherà mai, figuriamoci chi c’era dal vivo. È stato come Italia-Germania 4-3 a Messico ’70, sostiene chi c’era all’epoca del gol di Rivera. Di sicuro la clamorosa vittoria degli azzurri contro il Giappone in rimonta è una partita che sta stretta in un quarto di finale, come salire sulla giostra del cuore e scenderne dopo quasi tre ore passate a dire basta, non reggeremmo a un’altra emozione, e però a chiederne ancora, e ancora.

La cronaca dice che domani in semifinale ci saranno gli azzurri di De Giorgi alle 20 contro la Francia dell’altro mito Andrea Giani (anche loro hanno rimontato dallo 0-2, con la Germania).

La storia dirà se superare questa tortura infinita e deliziosa è servito a mettersi al collo una medaglia. De Giorgi non c’era in quell’Italia che arrivò a giocarsi l’oro nel ’96, Giani sì e gli toccò l’ingrato compito di mandare l’ultimo pallone impossibile contro l’asta. Inutile girarci attorno: i ragazzi azzurri di oggi per fortuna non vivono il paragone con i Fenomeni come un peso, eppure tutti hanno, anzi abbiamo affidato alle alzate di un gigantesco Giannelli, alle bordate del colosso Michieletto, alle difese volanti del funambolo Balaso i sogni d’oro che chiuderebbero un cerchio della vita, che toglierebbero il senso dell’incompiuta.

Ieri in realtà l’uomo del destino è stato l’unico Russo per cui si può fare il tifo ad alta voce, di nome fa Roberto ed è il centralone che ha firmato gli ultimi due palloni del match, con un muro e una palla a filo rete.

I giapponesi avevano vinto i primi due giocando "come i cartoni animati" (Russo dixit), difendendo l’impossibile e attaccando con tecnica e velocità. Ed erano anche arrivati ad avere tre matchpoint nel terzo, sul 24-21. De Giorgi dice che erano solo due perché lui era sicuro del cambiopalla, ma comunque senza quella rimonta incredibile (Russo, errore di Ishikawa, ace di Giannelli) staremmo qui a parlare di una sconfitta. E lo saremmo anche se il Giappone non avesse sprecato anche nel quinto, avanti 15-14 dopo aver annullato il primo dell’Italia.

Quando Russo ha colorato il destino di azzurro, ai giapponesi sono rimaste solo le lacrime. È giusto raccontarlo, perché i vinti di una battaglia così meritano rispetto. Anche per un altro motivo: ad ogni cambio campo si portavano una foto di Naonobu Fuji, alzatore scomparso a 31 anni nel 2023. Volevano una vittoria storica anche per lui.

Dieci minuti dopo la fine, erano ancora tutti in cerchio a centrocampo a piangere insieme.

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