Biles risale dall’abisso e incanta. L’eroina americana della ginnastica è la stella più splendente di Parigi

Tre anni fa a Tokyo lo stop improvviso per un blocco psicologico, ora domina nel concorso individuale. Gli abusi, le indagini insabbiate e l’attacco ’presidenziale’. Simone si è rialzata e ha ricominciato a vincere. .

di LEO TURRINI -
29 luglio 2024
L’eroina americana della ginnastica è la stella più splendente di Parigi

Tre anni fa a Tokyo lo stop improvviso per un blocco psicologico, ora domina nel concorso individuale. Gli abusi, le indagini insabbiate e l’attacco ’presidenziale’. Simone si è rialzata e ha ricominciato a vincere. .

dall’inviato

Tenderei ad escludere che tra i meriti del Barone De Coubertin, l’uomo che resuscitò la leggenda dei Giochi nel 1896, rientri anche quello di cui sto per parlare, ma insomma: niente come una Olimpiade si presta a far da megafono per storie umanamente pazzesche, all’apparenza impossibili, così contorte e complicate da sfidare l’incredibile.

Eppure, Simone Biles (foto) è vera, autentica. Clamorosamente sincera nella ostentazione di abissi interiori dai quali, Dio solo sa come, è riuscita a risalire.

Il ritorno. Ieri era vietato restare indifferenti, quando la migliore ginnasta all time si è ripresentata sul palcoscenico dei Giochi. Come puoi non emozionarti di fronte ad un impasto di ossa, sangue, ossa, carne, angoscia e disperazione, dignità e coraggio?

Come puoi non emozionarti di fronte a Simone Biles?

Tre anni fa, a Tokyo, l’eroina americana si era fermata improvvisamente. Aveva ridotto al minimo il suo impegno in pedana. Colpa, disse, di problemi mentali. Di un blocco psicologico. Di un vuoto che le scaraventava addosso la paura, l’incertezza, il timore persino di avere dedicato una vita intera a qualcosa che forse non meritava tanta attenzione, tanta passione. Nonché tanto dolore.

Troppo.

Gli abusi. Era già saltata fuori , prima di Tokyo, una storia crudele. Simone e altre dozzine di ginnaste statunitensi erano state vittime di un Orco. Ma siccome il disgraziato in questione era il medico della federazione, per anni le indagini erano state insabbiate. Alla fine il dottore criminale è finito dietro le sbarre e i vertici dell’FBI hanno pubblicamente chiesto scusa per gli errori inqualificabili commessi dai loro agenti.

Di nuovo. Sopravvissuta ad un inferno del genere, nel 2021 Simone non era ancora pronta per gettare tutto alle spalle. E gli ambienti vicini a Donald Trump ci misero il carico da undici: la accusarono di essere una perdente, una che cercava alibi per le sconfitte. Per fortuna sua madre le disse: "Tu sei così grande che non devi dimostrare nulla a nessuno, se non te la senti fermati. Ricomincerai quando ti sembrerà giusto".

Prima. Così, trentasette medaglie olimpiche e mondiali, ieri mattina Simone Biles ha riacceso la luce. E ha dominato la prima parte del concorso generale individuale. Perfetta al volteggio, alla trave, alle parallele, al corpo libero. Inimitabile, ineguagliabile, semplicemente Simone Biles in Owens, dal cognome (olimpico, direi) del marito.

Che fantastica storia è la vita.

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