Bucchi "Ora Pedro Mendes farà grandi cose"
L’allenatore: "L’ho scoperto e portato in Italia io. Mantova, che peccato quella semifinale... Bisoli? Nessuno mi ha contattato"
Il match tra Modena e Mantova non è una gara tra squadre della stessa regione, ma le provincie confinano ed alla fine è di fatto un derby. Più o meno diciotto anni fa, questa sfida aveva in palio la finale playoff per salire in Serie A, e ai virgiliani bastarono, in virtù della classifica nella stagione regolare, due pareggi per andare all’ultimo atto, poi perso, col Torino. Di quella semifinale, a pochi giorni dalla sfida di sabato allo stadio Martelli, ne abbiamo parlato con uno dei grandi protagonisti di quella stagione 2005/2006, Cristian Bucchi: uno degli attaccanti che più hanno scaldato il cuore dei tifosi canarini. D’altronde, le trenta reti segnate nella sua sola stagione in gialloblù non possono non lasciare il segno. Bucchi oggi fa il tecnico, e alla inevitabile domanda di attualità sulla voce che lo dava tra i papabili alla successione di Bisoli risponde senza esitazione: "Nessuno del Modena mi ha contattato. Ovvio che, se fosse arrivata una chiamata di una piazza dove sono stato benissimo da calciatore e dove c’è non solo passione ma anche una grande proprietà, sarei stato felice di venire. Ma, ripeto, non mi hanno cercato". Parliamo allora di quella stagione 2005/2006, caratterizzata dalle due gestioni di Pioli con la breve parentesi di Viscidi. Dopo il ritorno di Pioli la squadra cominciò a volare... "Diciamo che in quella situazione il gruppo riuscì a fare un salto di qualità, perchè il problema non era Pioli e la soluzione non era Viscidi, per altro un buon tecnico. Chi andava in campo eravamo noi, ci siamo compattati e abbiamo risalito la china. I playoff li conquistammo a Bergamo all’ultima giornata, segnai su rigore dopo che mi avevano annullato un gol regolare".
Poi la semifinale col Mantova "Facemmo 0 a 0 al Braglia e meritavamo di più. Al ritorno a casa loro – 4 giugno 2006, ndr – eravamo obbligati a vincere, perchè loro si erano piazzati davanti a noi in campionato. Eravamo carichi, ma dopo pochi minuti subimmo gol. Abbiamo reagito, e a fine primo tempo capitò l’occasione di un rigore che purtroppo sbagliai e ci fu un po’ di scoramento quando andammo al riposo".
Nel finale poi successe di tutto...
"Vero, pareggiammo con un mio gol a due minuti dal 90’, e ci buttammo all’arrembaggio nel recupero, e negli ultimi secondi la famosissima occasione di Frezzolini che si era spinto in avanti nell’ultimo assalto. Giorgio calciò di istinto in mischia e la palla uscì di poco. Passarono loro, peccato perchè andare in finale sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una stagione che avevamo messo a posto con tanta fatica".
Il Modena lo segue?
"Sì, la squadra è forte e poi ci sono giocatori che ho allenato, come Botteghin e Pedro Mendes, lui l’ho scoperto e portato in Italia io. È un ragazzo di grandi qualità tecniche e umane, adesso che è tornato dall’infortunio farà grandi cose. Il Modena in classifica adesso è indietro, ma in questo campionato dove si vince poco e si pareggia tanto la graduatoria è tutta da disegnare. I tifosi devono avere fiducia, la rosa è competitiva e Palumbo a mio avviso è il più forte giocatore di tutta la B".
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