Carrarese Imperiale, il giocatore simbolo: "E’ un successo arrivato gradualmente"

Il difensore vanta la più lunga militanza con la maglia azzurra: "Quattro anni fantastici coronati con un’impresa straordinaria"

di GIANLUCA BONDIELLI -
11 giugno 2024

Ha un sapore particolare questa promozione per Marco Imperiale, il giocatore simbolo della Carrarese per avere la più lunga militanza con la maglia azzurra.

Come stai vivendo questo trionfo da “senatore“ della squadra?

"Una gioia indescrivibile. Sono qui da 4 anni e posso dire che è un successo arrivato “step by step“. In questo lasso di tempo c’è stata una grossa crescita della società, mia, dei calciatori e dello staff".

E’ stato ancora più bello promuovere così?

"Giocarsi i playoff è come rifare un campionato a parte. Vincerli in casa nostra con tanto di premiazione sul campo è sembrato quasi il copione di un film per quanto è stato bello".

Cosa avete avuto più degli altri?

"La voglia di scrivere tutti quanti la storia di questa squadra, staff compreso. Volevamo fare qualcosa di straordinario e ci siamo riusciti".

Quando hai capito che potevate vincere?

"Qualcuno dice dopo la qualificazione con la Juve ma io già dopo la partita di andata a Perugia, dove siamo andati a vincere 2 a 0, me ne ero convinto. Nel gruppo nessuno si è mai azzardato a parlarne troppo, anche per scaramanzia, ma qualche parolina a volte scappava a me o al capitano".

Quanto è contato Calabro? E’ vero che è un martello?

"Confermo: è un martello. I suoi allenamenti ad alta intensità, il suo modo di preparare le gare, la cura dei dettagli sono state alcune delle sue prerogative. Ha cambiato la mentalità della squadra. Tutto ciò senza nulla togliere a Dal Canto che è anche lui un buon allenatore. Ognuno di loro propone la sua idea di calcio".

In 4 anni a Carrara avevi mai visto tanti tifosi?

"Sono rimasto stupito per questo trasporto, è stato bellissimo vedere uno stadio del genere. I tifosi, comunque, non ci hanno mai lasciati soli; neanche nelle trasferte più lontane o nei momenti più duri".

Hai una dedica particolare?

"Mi cogli alla sprovvista. E’ un premio innanzitutto ai miei sacrifici e poi anche a quelli che ha fatto la mia famiglia per me. Una gioia da condividere anche con la mia ragazza e gli amici. Sono venuti tutti da giù. Non potevo perdere anche per quello".

Sei pronto a giocare con la Carrarese in Serie B?

"Ora è giusto godersi il momento e staccare la spina anche perché la Coppa Italia partirà già ai primi di agosto. C’è tanta voglia, però, di misurarsi in un campionato bello e difficile di cui ho avuto una fugace esperienza nei 6 mesi all’Empoli. Per me è una fortuna avere ancora tanti giocatori sotto contratto perché sono ragazzi perbene e con un gran cuore. Secondo me basterebbe aggiungere qualche tassello per far bene ma sono cose che spettano alla società che sa come operare".

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