Ceccon da leggenda, capolavoro tutto d’oro

Thomas trionfa nei 100 dorso, secondo successo azzurro dopo Martinenghi. Pilato, che beffa: fuori dal podio per un centesimo

di LEO TURRINI
30 luglio 2024
Ceccon da leggenda, capolavoro tutto d’oro

Thomas trionfa nei 100 dorso, secondo successo azzurro dopo Martinenghi. Pilato, che beffa: fuori dal podio per un centesimo

dall’inviato

Seppellite il mio cuore qui alla Defense, sotto il tetto della piscina, sopra il filo dell’acqua, dentro i battiti di un cuore spremuto dalla ennesima avventura.

Thomas Ceccon è stato di parola. È il nuovo re olimpico dei 100 dorso. È il primo italiano a riuscire nell’impresa. E già era salito sul podio, qui a Parigi, nella staffetta veloce.

Ceccon è stato di parola perché dopo le semifinali, dominate dal cinese Xu,se ne era uscito con una rodomontata. Aveva detto: "Ah, lo conosco, parte sempre forte ma poi scoppia nella seconda metà, so cosa fare…". Anche senza portare più i baffetti alla D’Artagnan, il nostro fusto rimane un cavaliere di Guascogna. È andata proprio così: Xu in fuga alla virata ma poi l’azzurro si è trasformato in una tavola che scivolava irresistibile sull’acqua azzurra acqua chiara. E ha trionfato come l’amico Martinenghi nella rana.

Siamo un popolo dalle risorse infinite. Almeno nello sport. Nel nuoto, poi!

Il campione veneto vola in 52“00. Argento al cinese (52“32), bronzo all’americano Murphy (52“39).

"Fin da ragazzino – dice il 23enne – sapevo di poter vincere questa medaglia ed oggi è quel giorno. Non posso esser più felice di così. Da ragazzino, a 15 anni, l’allenatore mi chiese: “Qual è il tuo sogno?“ Io risposi: “Vincere le Olimpiadi“. Essere primi qui non è come ai Mondiali. È una gara che capita ogni quattro anni – aggiunge –. Sono passato forte e ho provato a tenere fino alla fine. E alla fine ero esausto. Ma ora non si può festeggiare, c’è subito la prossima gara, i 200, da affrontare come si deve".

Origini. Ceccon, classe 2001, è nato a Thiene. Anche lui deve molto all’unico ammortizzatore sociale che funziona in Italia: la famiglia. Aveva otto anni quando i genitori Gioia e Loris lo hanno spedito in piscina perché non si sentisse inferiore al fratello più grande Efrem. Il resto è la storia di tanti: piscina comunale a Creazzo.

L’allenatrice Anna Vallarsa a occuparsi di Thomas, poi il tecnico Alberto Burlina. I primi successi da adolescente, l’ingresso tra gli atleti di interesse nazionale, anche la scuola con il diploma al liceo sportivo.

Quarta. Non posso aggiungere una lacrima sul viso, in questa notte folle: il pianto della giovanissima Benedetta Pilato, quarta nei 100 rana per un centesimo, un misero centesimo. Benny da Taranto è stata fantastica, ci ha creduto fino alla fine. E non era nella giusta condizione fisica. Ha vinto la sudafricana Tang con 1’05″28, secondo posto per la cinese Tang con 1’05″54, terzo posto per la irlandese McSharry con 1’05″59, quarta Pilato con 1’05″60

E ora Greg. Paltrinieri. Ancora in finale, alla sua quarta Olimpiade. Per cominciare, sulla distanza più breve. Gli 800 stile libero, che peraltro tre anni fa a Tokyo gli regalarono una inattesa medaglia.

Gregorio si è qualificato con il terzo tempo. Non è il favorito ma uno dei potenziali protagonisti certamente sì. L’ho visto tirato, lucido.

Ha detto: "Altre volte non sono troppo furbo nelle batterie e sono rimasto fuori dalla sfida decisiva. Stavolta sarebbe stato folle prendermi dei rischi. Non ho risparmiato energie ma neppure ne ho sprecate. Ci proverò, come sempre. La gran fondo nella Senna? Ho già detto cosa penso della leggerezza di chi ha gestito le cose, ma me ne occuperò dopo gli appuntamenti in piscina…".

I rivali. Nella finale odierna ci sarà anche un altro italiano, il brillante De Tullio. Sono tutti pericolosi, dal francese Aubry all’americano Finke, passando per Wiffen, Jaouadi, Winnington, Schwarz. Gli 800 non di rado dispensano sorprese, ieri ad esempio sono stati eliminati pezzi grossi come il tedesco Wellbrock e l’ucraino Romanchuk, tra i più attesi. Paltrinieri è il mago Houdini della vasca. Andiamo a scoprire se ha ancora un coniglio nel cilindro.

Se succede, seppellitemi qui davvero.

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