Com’è dolce la rivincita di Tokyo. Azzurre inarrestabili, Serbia ko. Ora la Turchia per l’assalto alla finale

Battute le campionesse del mondo in carica: Egonu & Co. centrano la prima semifinale della Nazionale. Domani alle 20 parte la caccia alla medaglia olimpica, le ragazze del ct Velasco possono puntare all’oro.

di DORIANO RABOTTI -
7 agosto 2024
Azzurre inarrestabili, Serbia ko. Ora la Turchia per l’assalto alla finale

Paola Egonu e Sarah Fahr. Per l’Italvolley di Velasco un’altra prova di forza

ITALIA

3

SERBIA

0

(26-24, 25-20, 25-20)

ITALIA: Egonu 19, Bosetti 7, Danesi 6, Orro 1, Sylla 6, Fahr 6, De Gennaro (L), Antropova 5, Giovannini 1, Cambi, Lubian, Omoruyi. All. Velasco.

SERBIA: Boskovic 19, Busa 8, Uzelac 7, Ognjenovic 3, Lozo 5, Alexsovic 4, S. Popovic (L), M. Popovic 1, Stevanovic 1, Lazovic, Drka, Milenkovic. All. G. Guidetti.

Arbitri: Collados, Gerothorodos.

Note: durata set 29’, 23’, 24’ tot. 1h16’.

dall’inviato

Quando Julio Velasco vinceva con la Panini il suo primo scudetto, Giovanni Guidetti era sugli spalti del PalaPanini non ancora quattordicenne a festeggiare. Ieri il maestro di 72 anni e il ragazzo nato nel 1972 si sono trovati di fronte in un quarto di finale olimpico e non c’è stata storia, ma la colpa non è certo dell’allievo: la sua Serbia campione del mondo in carica è una squadra invecchiata, l’Italvolley con cui Velasco cerca l’assalto alle medaglie olimpiche da domani alle 20 contro la Turchia di Santarelli è un gruppo che ha ritrovato il sorriso ed è onestamente capace di tutto. Come l’Albachiara di Vasco che il dj dell’Arena Paris Sud 1 ha messo su col volume a palla per rimediare subito ai Ricchi e Poveri.

Non è la partita di ieri, durata in pratica un set e mezzo, a poter dire se le azzurre possono davvero puntare al bersaglio più grosso. Già la semifinale a cinque cerchi è un record per la pallavolo femminile, un altro segno del passaggio di Julio sotto il nostro cielo e sopra la nostra rete. Ma avremo modo di pensare a questo, intanto è giusto godersi un successo firmato da tutto il gruppo, con la Egonu precisa nei momenti importanti e la Antropova ad entrare per dare la spinta giusta come nel primo set, quello che ha in pratica risolto subito il rebus. Con tutte le ragazze a portare il proprio mattone, Orro a distribuire bene il gioco e insomma dopo un avvio in cui il nervosismo si è tradotto soprattutto in un buon numero di errori delle azzurre, l’agonismo ha fatto da calmante e sciolto muscoli e testa.

Il destino mette di fronte un altro italiano, quello che sarebbe dovuto diventare il ct azzurro se in Italia fosse possibile il doppio incarico, e invece il destino e lo stesso Velasco avevano previsto tutto, apparecchiando la tavola in discesa verso un appuntamento così importante, destinazione Parigi e il sogno.

Il profeta ovviamente terrà il profilo bassissimo, è da quando ha capito che avrebbe potuto lavorare su una squadra dal grandissimo potenziale che lavora per sminare il terreno e cancellare l’ansia: non avevamo mai visto Velasco così tranquillo durante le partite, sarà l’età, sarà che quando cerca di convincere le ragazze a non farsi schiacciare dalla pressione probabilmente parla a se stesso. Ma fa lo stesso, se finisce sempre così.

L’altra semifinale di domani sarà Brasile-Stati Uniti alle 16.

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