E Mendes fa già l’albero di Natale
Il Modena si prepara per affrontare il Bari con un cambio di modulo e nuove strategie. Entrambe le squadre sono determinate a ottenere la vittoria in una partita che si preannuncia intensa e equilibrata. La sfida si prospetta interessante e cruciale per entrambe le squadre.
Il caso non è diventato un caso e tutto è bene quel che finisce bene. Giochi di parole (per stemperare gli animi) a parte, riecco accendersi i riflettori del Braglia dopo fin troppo tempo. Modena-Bari è già uno di quegli appuntamenti al quale non ci si può più presentare in infradito e canotta da mare, per nulla. La tensione sale, il tempo ci consiglia di essere ancora riflessivi e pazienti ma il mercato effettuato, invece, ci spinge a chiedere un passo avanti a Bisoli e ai suoi. Tant’è che, come vi abbiamo raccontato a seguito dell’allenamento a porte aperte di mercoledì, il lavoro ha già prodotto la sua prima decisione: il cambio di modulo. Che, a dirla tutta, è più una modifica dettagliata che non un vero e proprio ribaltamento del sistema. La difesa a 4 resta, il centrocampo ritrova Santoro con Gerli e Magnino e l’attacco si affida all’anarchia di Palumbo mixata alla voglia di esaltazione di Pedro Mendes (foto), alle spalle di Abiuso più che di Gliozzi. Un albero di Natale non esattamente in tono con la stagione ma ce ne faremo una ragione, soprattutto se porterà punti ai canarini.
Certo è che lo spartito vorrà seguirlo anche il Bari di Longo, capitano coraggioso di una nave che sa benissimo da dove è partita ma che non sa proprio in che portà concluderà la sua navigazione. L’ambiente e il contesto barese è già piuttosto teso. Dettaglio sul quale il Modena dovrà giocare e non accomodarsi, perché (in caso di eccessivo relax) ci vorrà ben poco affinché i ritmi calino e si finisca per fare la partita che vorrà il Bari: chiusa, sporca, in perenne equilibrio. In fin dei conti, i galletti i giocatori per spezzarlo quell’equilibrio li avrebbero pure, si pensi a Lasagna e Sibilli. Quindi, meglio mettere fin da subito i punti sulle "i" e svegliare il pubblico canarino curioso di vedere per la prima volta all’opera in casa i gialli. È davvero la fine dell’estate e delle chiacchiere nei bar. Momento a tratti malinconico, sia chiaro. Ma se si accendono i riflettori di uno stadio, vien più facile addolcirlo. Al Modena l’onere di rendere questa serata, il punto d’inizio di un sogno estivo da coltivare per i prossimi 250 giorni.
Alessandro Troncone
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