Europei di atletica leggera a squadre, l'Italia è in testa dopo la prima giornata
Successi per Samuele Ceccarelli nei 100 metri, Nadia Battocletti nei 500 metri, Tobia Bocchi nel salto triplo e Sara Fantini nel lancio del martello
Milano, 23 giugno 2023 - E' ufficialmente iniziato l'Europeo di atletica leggera a squadre, che si disputa a a Chorzow, in Polonia. Una prima giornata più che positiva per i nostri portacolori, che chiudono in testa alla classifica con 141 punti, in vantaggio di nove lunghezze e mezzo rispetto alla Gran Bretagna e di 14 sulla Polonia. A brillare sono soprattutto Samuele Ceccarelli nei 100 metri, Nadia Battocletti nei 500 metri, Tobia Bocchi nel salto triplo e Sara Fantini nel lancio del martello, tutti e quattro vincitori nelle rispettive gare.
Asta uomini
Anche il recupero di Claudio Stecchi andrà iscritto tra i fatti positivi del 2023. Il fiorentino è bravissimo a superare i 5,80, ma la regola (sempre discutibile) di coppa, che limita a quattro il numero complessivo di errori realizzabili in gara, gli impedisce di piazzarsi meglio che quinto. Purtroppo pesano i falli a 5,55 (misura superata al secondo tentativo), 5,75 (idem) e 5,80 (idem per due), al punto che il primo errore a 5,85 determina la fine della corsa dell'azzurro. A vincere è l'olandese Meno Vloon (5,85), davanti a Karalis (Grecia), Collet (Francia), Lisek (Polonia) e Stecchi, tutti a 5,80, separati solo dal computo degli errori.
100m uomini
Come un protagonista consumato, si concede ai fotografi subito dopo il traguardo, le braccia alzate, a mostrare i muscoli, nella mossa tipica di molti degli sprinter più affermati. Samuele Ceccarelli c'è, non tradisce le attese, vince e convince, spostando con imprevista naturalezza il potrenziale macigno che chiunque, nella condizione di sostituto del totem Marcell Jacobs, avvertirebbe sulla testa. Samuele non si fa impressionare. Reagisce bene allo sparo (0.179), accelera come sa, dai 30 ai 70 è addirittura magnifico; poi, come già accaduto al Golden Gala di Firenze, il 2 giugno, si scompone un pizzico, ma il responso del photofinish - identico a quello della serata fiorentina, almeno sul piano cronometrico - non lascia dubbi. Primo, tempo di 10.13 (+0.6), Samuele Ceccarelli, Italia. L'olandese Bouju è battuto di un centesimo (10.14), il britannico Azu di tre (10.16). Lo sprint parla sempre italiano.
100m donne
Uno start deciso non basta a Zaynab Dosso per scalare la classifica dei 100 metri. E anche l'esame del fotofinish non è benevolo, perché tra l'azzurra (quarta nella serie più debole) e la ceca Manasova (seconda), c'è un solo centesimo di margine (la spagnola Jael Bestue si impone firmando un buon 11.25).
Disco donne
Una magnifica Daisy Osakue abbatte ancora il muro dei 64 metri (64,35), sfiora il suo recente record italiano (64,57 l'undici giugno a Pietrasanta) ma soprattutto conquista con i denti un importantissimo secondo posto. SuperDaisy in azione a Chorzow, in quella che con ogni probabilità è una delle sue migliori gare in carriera: tre volte sopra i 60 metri (serie: 60,22; n; n; 61,37; n; 64,35) e una presenza agonistica davvero da ricordare. La tedesca Kristin Pudenz deve sfondare i 66 metri per batterla (66,84) e la pluridecorata Melina Robert-Michon è costretta a inchinarsi all'azzurra al termine di un confronto al calor bianco (64,21, tra sorpassi e controsorpassi).
3000m siepi uomini
Una gara coraggiosa porta Osama Zoghlami ai piedi del podio. Il palermitano chiude al quarto posto (8:30.09), prendendo decisamente l'iniziativa a poco più di tre giri dal termine, assottigliando il gruppo e riducendo la testa a soli quattro componenti; nel giro conclusivo, però, l'azione finisce per pesare, con Zoghlami che chiude al quarto posto in scia allo spagnolo Arce (8:25.88), allo svedese Blomberg (8:26.27), e al britannico Seddon (8:27.42).
800m uomini
Qualche errore di valutazione di troppo finisce per appesantire la classifica di Catalin Tecuceanu, undicesimo nel computo complessivo delle due serie con 1:47.81. La ricerca della posizione corretta da parte dell'azzurro non produce mai l'effetto sperato e quando il plotone imbocca il penultimo rettilineo, Tecuceanu deve attendere per provare a uscire e risalire la corrente, impresa resa ardua dal passaggio a metà in 53.7. Sul rettilineo finale, il nostro recupera con caparbietà due posizioni, ma ormai è tardi per sperare di far meglio di molti degli avversari della prima serie. Beffa tutti lo svizzero Wipfli, primo nella serie (potenzialmente) più debola, con un normale 1:46.73.
Triplo uomini
Vittoria per Tobia Bocchi, signore del triplo con un ottimo 16,84 (+0.5 m/s). Dopo quella della Fantini, è anche la seconda affermazione parmigiana della manifestazione, maturata già nei primi tre turni di salti (16,48; 16,78; 16,84); nei tre round conclusivi l'azzurro colleziona altrettanti nulli, ma la situazione non cambia, perché i valori in campo sono ormai chiari. Il turco Er è secondo con 16,71, mentre il greco Tsiamis chiude i conti del podio con 16,38.
500 m donne
La regina non tradisce mai. Nadia Battocletti vince, dominando, i 5000 metri, gestendo la corsa dal primo all'ultimo metro, e regolando poi le malcapitate avversarie con una progressione finale, durata poco più di 300 metri, davvero irresistibile. La trentina taglia per prima il traguardo in 15:25.09, siglando un mille metri conclusivo sul piede dei 2:50, ed un 400 metri finale inferiore ai 60 secondi (!). La britannica Nuttall è seconda in 15:29.49, la spagnola Marques è terza in 15:31.04. Cronaca, paradossalmente, povera di spunti, per una corsa dall'esito mai in discussione. Primi 2000 metri coperti in 6:13, sempre con l'azzurra al comando, e con l'afa che sconsiglia decisamente tentativi di uscita dal gruppo. Ai 3000 metri la tedesca Meyer transita in 9:26.84, ma è in realtà il momento in cui l'andatura subisce un primo cambio abbastanza deciso. Si parte? No, sono solo schermaglie, perché il gruppo di testa comprende ancora 11 delle 16 partenti. Ai 4000 metri si passa in 12:35 (3:09 di parziale), con la Battocletti che riguadagna la testa. Il finale è una festa tutta azzurra: Battocletti guida il gruppo e sceglie tempi e modalità dell'azione, quando e come; il giro di pista finale è un dipinto.
400 m uomini
Lorenzo Benati si conferma in un eccellente momento di forma, correndo il giro di pista in 45.53, la cifra del primato personale (nove centesimi meno rispetto al 45.62 messo a segno a La Chaux de Fonds il 3 luglio dello scorso anno), anche un centesimo in meno rispetto al miglior tempo italiano dell'anno, il 45.54 realizzato da Davide Re nella svizzera Allmend la scorsa settimana. Benati, impegnato nella seconda delle due serie in programma, parte deciso e rimonta nel finale il ceco Krsek, tagliando per primo il traguardo. Nella serie migliore si vola: il norvegese Ingvaldsen firma il record dei campionati con 44.88, davanti al portoghese Coelho (record nazionale portato a 45.05) e all'olandese Bonevacia (45.06). Benati, nel computo complessivo, è ottavo, con il rammarico di non aver potuto affrontare direttamente due avversari come il francese Sombe (45.49) e lo spagnolo Canal (45.51).
Peso donne
La portoghese Dongmo è l'unica a superare i 19 metri (19,07). Monia Cantarella (15,66) si batte come può, ma non riesce ad andare oltre l'undicesima posizione, piazzamento onorevole, oltre che non troppo lontano dal pronostico della vigilia.
400 m donne
Una Alice Mangione molto positiva termina al sesto posto la prova del giro di pista. Per l'azzurra un notevole 51.55, soli otto centesimi in più rispetto al primato personale, in una corsa stravinta da una delle superstar della manifestazione, l'olandese Femke Bol, capace, con 49.82, del primato dei Campionati (perolomeno, nella loro nuova versione). Dietro la Bol, notevoli anche i crono sub-51 secondi della polacca Kaczmarek (50.34), e della belga Bolingo (50.95).
Martello donne
Il primo successo azzurro nella manifestazione lo firma Sara Fantini, una delle atlete più quotate del gruppo tricolore, grazie ad un lancio finale di 73,26, eguagliando al centimentro la cifra del primato stagionale. L'emiliana piazza subito una misura da leader (73,02), e gestisce poi, nelle prove successive (72,31; n; n; 70,63), il tentativo di ritorno delle avversarie. Nel sesto e conclusivo round, aggiunge 24 centimetri al suo miglior risultato di gara, piazzando il 73,26 che vale il primo posto. “Per me era importantissimo fare il meglio che potevo per portare punti alla squadra - le parole di Fantini - vestire la maglia azzurra è un onore ma anche una responsabilità. È proprio in queste occasioni che bisogna tirar fuori la parte responsabile di noi. E oggi ho cercato di fare il massimo nonostante alcune problematiche tecniche degli ultimi mesi. Sono convinta che non sarà l’ultima vittoria azzurra e che faremo qualcosa di straordinario, questa è una squadra fantastica”.
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