Ferrari all’esame Imola nel Wec, Pier Guidi: “Vogliamo dare una gioia ai nostri tifosi”
La 6 Ore di domenica già una tappa fondamentale del campionato, dopo la tripletta in Qatar le Rosse vogliono stupire ancora. Da temere soprattutto le Toyota

James Calado, Alessandro Pier Guidi e Antonio Giovinazzi, terzi con la loro Ferrari 499P numero 51 in Qatar (Instagram @ale_pierguidi)
Imola, 18 aprile – Il debutto nel Wec nel 2025, in Qatar, è stato addirittura trionfale per Ferrari. La tripletta nel deserto delle hypercar del Cavallino è stata forse persino superiore alle aspettative. Ora però le 499P si trovano a sostenere un esame di quelli tosti. Per caratteristiche del tracciato, meteo –ora costantemente... variabile – e anche vibrazioni del cuore. Imola non ha eguali, per emozioni e storia che porta con sé. E c’è da scommettere che le blasonate avversarie non staranno a guardare e cercheranno di evitare gli errori che hanno fatto steccare all’esordio. Cercherà il bis la numero 50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. La 83 targata Af Corse di Philip Hanson, Robert Kubica e Ye Yifei vorrà tentare un altro exploit. E vorrà scalare almeno un altro gradino l’altra Rossa, la 51 di James Calado, Antonio Giovinazzi e Alessandro Pier Guidi, la vettura che due anni fa ha riscritto la storia dell’endurance vincendo la 24 Ore di Le Mans. ”Abbiamo lavorato molto – dice il pilota 41enne nato a Tortona – e la sensazione è di essere cresciuti avendo imparato dagli errori del passato. Forse non ci aspettavamo di essere così competitivi in Qatar, anche se il test di Aragon era stato positivo. Certo bisognerà tenere conto del fatto che poi in pista si sarà tutti molto vicini. Toyota è il benchmark, ma noi siamo lì”. Imola mette alla prova vettura ed equipaggi senza sconti. “Qui è complicato frenare – commenta il pilota della Ferrari, l’anno scorso settimo in una gara condizionata dal meteo – e la vista anche la difficoltà nei sorpassi, la qualifica sarà fondamentale. Cercheremo di dare una gioia ai nostri tifosi”. Pier Guidi getta uno sguardo sul campionato e nega che le Sprint possano essere un’opzione affascinante. “Credo che l’endurance sia altro – dice – e che non debbano essere mixati due tipi di competizioni diversi”.
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