Ferrari trionfa alla Sei Ore di Imola: Pier Guidi, Calado e Giovinazzi dominano

La Ferrari 499P vince a Imola con Pier Guidi, Calado e Giovinazzi, rilanciando le ambizioni nel Mondiale Hypercar.

di PAOLO GRILLI
22 aprile 2025
La Ferrari 499P vince a Imola con Pier Guidi, Calado e Giovinazzi, rilanciando le ambizioni nel Mondiale Hypercar.

La Ferrari 499P vince a Imola con Pier Guidi, Calado e Giovinazzi, rilanciando le ambizioni nel Mondiale Hypercar.

Una dimostrazione di forza, e quella confortante sensazione che le cose abbiano iniziato a incastrarsi nella maniera voluta, senza dover pagare più pesantemente il conto alla sfortuna. Il trionfo della Ferrari 499P numero 51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi alla Sei Ore di Imola ha fatto esultare il popolo delle Rosse giunto sul Santerno, e rilanciato come non mai le ambizioni endurance del Cavallino.

La tripletta del Qatar al debutto, con la vittoria della ’50’ di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, aveva suscitato una meraviglia non priva del dubbio se i valori in campo fossero stati del tutto rispecchiati dal dominio registrato nell’ordine di arrivo: Imola ha confermato che sì, la Ferrari può legittimamente guardare tutti dall’alto. Ed è pure significativa l’alternanza sul gradino più alto del podio in avvio di stagione: segno che il progetto è valido, e che diversi interpreti possono issarlo al top.

Alla vettura che aveva trovato il successo nel deserto è toccato purtroppo nel weekend della gara di casa un percorso tutto in salita, a partire dalla retrocessione all’ultimo posto della griglia della ’50’ per i track limit superati da Fuoco in qualifica. Ma anche domenica, la Rossa ha messo in atto una rimonta furiosa, e solo una parte finale di gara in cui una foratura ha compromesso di nuovo tutto, dopo che Nielsen era stato capace di risalire in quinta posizione e che Molina aveva ricomposto il terzetto Ferrari nelle prime posizioni a metà gara. Da applausi, infatti, anche la prestazione della terza monoposto del Cavallino nella numero 83 privata di Af Corse finita poi ai piedi del podio con Kubica, Ye e Hanson.

La vettura di Pier Guidi - ottimo nella gestione nel finale – Calado e Giovinazzi non vinceva dalla storica vittoria a Le Mans nel 2023. Buon segno che sia tornata a farlo, e in questo modo, dopo aver messo tutti dietro nella griglia di partenza. Gli otto secondi di margine mantenuti nel finale sulla seconda classificata, la Bmw numero 20, apparentemente un’inezia, costituiscono un pieno di fiducia. Frijns, Rast e Van Der Linde non sono riusciti a completare con la monoposto tedesca una rimonta che avrebbe avuto del clamoroso. Terza la Alpine numero 36 di Gounon, Makowiecki e Mick Schumacher. Le grandi deluse sono state Aston Martin e Toyota.

La Rossa numero 51 guida il Mondiale delle Hypercar a quota 50. A Spa (20 maggio) e Le Mans (14-15 giugno) non può che partire con le massime ambizioni sulle piste del mito.

Nella gara di Imola è stato immancabilmente da applausi Valentino Rossi. Dopo la magnifica pole di sabato, il ’Dottore’ ha sfiorato la vittoria in gara giungendo secondo per soli tre decimi nelle Lmgt3 sulla sua Bmw M4 Wrt. E c’è stato pure il brivido dello speronamento alla Ferrari di Vista Af Corse, nel tentativo di riprendersi la testa della corsa, che ha rimescolato le carte in tavola nella 6 Ore (per Valentino la penalizzazione con uno stop & go). Il secondo posto finale assieme ai compagni Al-Harty e Van der Linde ha comunque fatto esultare Rossi. Prima la Porsche di Pera, Lietz e Hardwick, terza la Lexus di Robin, Gehrsitz e Barnicoat. Per Valentino & co. arrivano 18 punti. In vetta la Corvette numero 33, a quota 44 punti, forte della vittoria all’esordio in Qatar.

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