Finisce l’era Maccarani: "Chiuso un ciclo"
La Federazione rompe l’accordo, la vicepresidente D’Ottavio: "Siamo grati, ma è ora di cambiare". L’ex dt: "Era già tutto deciso"

La Federazione rompe l’accordo, la vicepresidente D’Ottavio: "Siamo grati, ma è ora di cambiare". L’ex dt: "Era già tutto deciso"
Era tutto previsto e prevedibile: Emanuela Maccarani non è più la dt della ginnastica ritmica azzurra, dopo le vicende anche giudiziarie che la vedono coinvolta. La nuova federazione guidata dal presidente Andrea Facci ha preso ieri un provvedimento che fa rumore, alla luce delle medaglie raccolte in trent’anni, ma non è una vera sorpresa: "Ho ritenuto, anche per le note vicende di cronaca, di non confermare l’attuale direzione tecnica della sezione ritmica, che assumerò io ad interim fino al 30 giugno. L’ambiente è stato molto colpito da questa vicenda, il fatto che sia durata tanto ha avuto una ricaduta emotiva che non ha giovato. Ritengo che si sia cercato di gestire una situazione in funzione dell’obiettivo Olimpiadi e penso che sia facile commentare le scelte altrui col senno di poi", ha detto Facci annunciando la rimozione della dt. Oggi il presidente andrà al centro federale di Desio e incontrerà le ginnaste. Nel consiglio federale siede una ex delle Farfalle, Fabrizia D’Ottavio, che vinse l’argento ad Atene 2004: è la nuova vicepresidente, con Franco Mantero (vicario di Facci).
D’Ottavio, lei è stata la più votata tra i consiglieri. Ma è anche l’unica donna. "Non mi sento sola, la mia ex collega di pedana Marta Pagnini è consigliere in quota tecnici e poi c’è Michela Castoldi dell’aerobica in quota atlete. Sono ben accompagnata". Facci l’ha scelta come vice. "Per me è un giorno molto importante, sono felicissima e grata della fiducia di elettori, Consiglio e Presidente. La mia carriera d’atleta è durata vent’anni, è arrivato il momento di dare qualcosa indietro alla ginnastica". Il Cio ha scelto Kirsty Coventry: è il segno che finalmente qualcosa sta cambiando? "Credo che il vento del cambiamento sia forte, l’elezione di Kirsty è un segnale molto importante, penso che non sia un fuoco di paglia. Sono onorata, ci credo, ci crediamo tutti". Lei faceva parte delle prime Farfalle d’argento ad Atene. Avete aperto la strada. "Sì, verissimo, è iniziato tutto da quel 2004, da lì è stato un crescendo, sono arrivati i primi titoli mondiali, sono stati abbattuti tanti muri contro paesi che non riuscivamo a battere. Il nostro impegno principale è quello di poter continuare a toccare vette sempre più alte".
Però le prime scelte sono nel segno della discontinuità, a fronte di grandi risultati. Non è un rischio? "Come in tutte le cose della vita ci sono delle fasi, dei capitoli. A un certo punto arriva necessariamente il momento, non voglio chiamarlo di rottura, ma comunque di cambiamento. Si conclude un capitolo importantissimo al quale siamo tutti estremamente grati e legati, però ha seguito il suo ciclo, adesso ci metteremo al lavoro per aprire nel migliore dei modi questo nuovo capitolo". Dove sta il confine tra la severità di un allenatore e quello che un atleta può vivere come un maltrattamento? "Sappiamo benissimo che lo sport, soprattutto quello di alto livello, è fatto di sacrifici e di scelte che nessuno obbliga a fare, ma comunque sono rinunce e fatica. Nessuno dice che non si debba far fatica o non si debba per esempio curare l’alimentazione. Probabilmente il grande errore è stato quello di concentrare tutto nelle mani di persone singole che si ritrovavano a far tutto, anche quello che fondamentalmente non era di loro competenza. Certe figure esistevano già, ma c’era troppo potere nella parte tecnica che prevaleva".
Sono cambiati i ragazzi? "Le nuove generazioni sono più consapevoli e informate, non credo sia una questione di resistenza o forza. C’è una maggiore attenzione a capire quando determinati confini vengono sorpassati o meno". In serata, Emanuela Maccarani ha commentato così all’Ansa: "Con alcune delle Farfalle eravamo in allenamento, le ho viste piangere quando hanno saputo della decisione. Sono molto adirate, incredule. Ho avuto video hiamata con Agnese Duranti e mi hanno scritto tutte. Sono tutti abbastanza sotto shock. Ho appreso la notizia dai social – ha detto – ero uscita dalla palestra di Desio per mangiare e quando sono tornata mi sono accorta della lettera di licenziamento in posta. Da domattina (oggi, ndr) sono sollevata dall’incarico nonostante nel contratto io debba avere un mese di preavviso, ma mi hanno detto che vista la delicatezza della situazione non potrò essere a Desio. Accetto tutto questo, ma trovo i tempi e i modi sbagliati dopo 39 anni di attività. Tutto questo è inaspettato. Per questo penso che tutto questo era stato già deciso, accetto ma estremamente dispiaciuta". Su Instagram si è sfogata la nuova capitana Martina Centofanti: "Oggi senza alcun preavviso da parte di nessun membro della Federazione, alcun consigliere né sopraTtutto rappresentante degli atleti, siamo venute a conoscenza del fatto che da domani (oggi, ndr) la nostra allenatrice non ci allenerà più, a una settimana dalla partenza per la prima uscita internazionale con la nuova squadra. Inoltre il presidente neoeletto non ha avuto la premura e l’interesse di presentarsi alla nuova squadra. Oggi pomeriggio noi non ci siamo allenate e da domani la squadra non avrà più la sua allenatrice. Ci ritroviamo dopo 3 anni in una situazione ancora più destabilizzante e deleteria per noi atlete. Tutto questo ovviamente avrà grandi ripercussioni sul lavoro, sullo stato emotivo di ognuna di noi e sul benessere che è appena venuto a mancare".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su